Il 5 giugno, presso l’Ambasciata Svizzera a Roma, si è tenuta una conferenza dal titolo “Scenari energetici: i gas come vettori della transizione”. La conferenza, che ha visto la partecipazione di esperti del settore energetico provenienti sia dall’Italia che dalla Svizzera, è stata un’occasione preziosa per riflettere sul ruolo strategico dei gas nella transizione verso un futuro energetico sostenibile, sicuro e resiliente.
Un nuovo contesto energetico europeo
La conferenza si inserisce in un contesto storico particolarmente delicato, in cui sostenibilità ambientale, sicurezza energetica e innovazione industriale si intrecciano in maniera sempre più stretta. Nel 2022, l’Europa si è trovata ad affrontare una grave crisi energetica, innescata dal conflitto russo-ucraino, che ha imposto un’accelerazione nella trasformazione del sistema energetico, soprattutto in Italia. Il nostro Paese ha progressivamente ridotto la dipendenza dal gas russo, attivando nuove rotte di approvvigionamento e rafforzando la cooperazione con i Paesi dell’area mediterranea e africana.
Questo cambio di paradigma ha messo in evidenza l’urgenza di diversificare le fonti energetiche, rafforzare le infrastrutture e promuovere una cooperazione internazionale strutturata. In questo contesto, la Svizzera – pur non essendo produttrice di gas – gioca un ruolo cruciale come paese di transito grazie alla sua posizione geografica strategica e alla presenza di operatori attivi nella gestione delle infrastrutture, come FluxSwiss. La sua Strategia Energetica 2050 punta a ridurre le emissioni, promuovere le energie rinnovabili e aumentare l’efficienza energetica, delineando una progressiva uscita dalle fonti fossili.
Il contributo dei gas nella transizione
La conferenza si è articolata in due panel tematici. Il primo, dedicato al GNL (gas naturale liquefatto), ha visto la partecipazione di Salvatore Napoli (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), Alessandro Noce (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), Simone Rodolfo (Axpo Italia) ed Elio Ruggeri (Assocostieri). Gli interventi hanno sottolineato il ruolo chiave del GNL nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nel breve e medio termine, in un quadro geopolitico ancora instabile. In questa fase di transizione, il gas naturale rappresenta un’opzione meno impattante rispetto ad altre fonti fossili, accompagnando l’integrazione delle rinnovabili.
Il secondo panel si è focalizzato sul futuro dei gas verdi, come biometano e idrogeno, e ha visto la partecipazione di Guy Bühler (Axpo Group), Alessio Cipullo (CESI), Wolfgang D’Innocenzo (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) e Raoul Raffagli (FluxSwiss). I relatori hanno discusso le opportunità offerte da questi vettori per la decarbonizzazione del sistema energetico europeo, sottolineando le sfide tecnologiche, regolatorie e infrastrutturali da affrontare per una loro piena integrazione.
Una sfida condivisa, un’opportunità comune
La transizione energetica non può essere considerata una sfida solo ambientale, né tanto meno affrontata a livello esclusivamente nazionale. Si tratta di una trasformazione sistemica che coinvolge tecnologia, politica industriale e diplomazia energetica. La conferenza ha evidenziato come solo attraverso la sinergia tra pubblico e privato, tra ricerca e impresa, e grazie a una cooperazione internazionale solida sarà possibile costruire un futuro energetico sostenibile, sicuro e competitivo. In questo scenario, i gas si confermano elementi di equilibrio fondamentali per accompagnare l’Europa verso il suo obiettivo di neutralità climatica.