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Polonia, 40mila soldati schierati sul confine

epa12366588 Polish Army and emergency services inspect the site after a Russian drone damaged the roof of a residential building in Wyryki, eastern Poland, 10 September 2025. Russian drones repeatedly violated Polish airspace overnight. EPA/WOJTEK JARGILO POLAND OUT

Lo sciame di droni che mercoledì, poco prima dell’alba, ha violato i cieli della Polonia è una sirena d’allarme per Varsavia ed alleati europei. L’obiettivo dei russi – mentre da terra gli artificieri raccolgono i resti dei velivoli intercettati – era un centro logistico per la fornitura di armi all’Ucraina. La Polonia «non si lascerà intimidire», ha aggiunto il presidente Nawrocki ringraziando i piloti polacchi e della Nato entrati in azione. Il suo Paese, ha aggiunto, «non ha rinunciato alla propria anima dopo il 1945, nonostante quasi 50 anni di propaganda sovietica». Una “linea rossa” da non superare perché, come aveva già denunciato mercoledì il presidente italiano Sergio Mattarella a Lubiana, «ci si muove su di un crinale» e anche senza volerlo «si può scivolare in un baratro di violenza incontrollata».

La decisione da parte di Varsavia è stata quella di inviare ai confini orientali con la Bielorussia 40mila soldati in riposta alle esercitazioni congiunte di Minsk e Mosca Zapad-25. Il viceministro della Difesa, Cezary Tomczyk, ha ricordato come nel 2022 queste esercitazioni, per natura “offensive”, siano state di preparazione all’invasione in Ucraina. “La Polonia si sta preparando alle manovre Zapad 2025 da molti mesi”, ha affermato Cezary Tomczyk,“l’esercito polacco ha condotto esercitazioni a cui hanno preso parte oltre 30.000 soldati polacchi, oltre a soldati dell’alleanza Nato, per rispondere adeguatamente”.

Dopo gli avvenimenti degli scorsi giorni e a causa della violazione da parte della Russia, il premier britannico Keir Starmer prima ha chiamato il cancelliere tedesco Frederich Merz, poi il presidente francese Emmanuel Macron. “In entrambe le telefonate i leader hanno condannato la sconcertante violazione dello spazio aereo della Nato e della Polonia da parte della Russia”, afferma Downing Street. Dunque si rende necessario “rafforzare le difese dell’Alleanza Atlantica” anche perché, come ha sottolineato precedentemente Merz, la contraerea alleata ha funzionato sì, ma “evidentemente non come avrebbe dovuto” per “impedire l’ingresso di un numero tanto elevato di droni”.

Gli alleati, dunque, non si stanno tirando indietro. Londra si è subito detta disponibile a dislocare in Polonia uno squadrone di Typhoon e metterlo a disposizione del sistema di difesa Nato. Berlino, a stretto giro, ha annunciato che “estenderà e amplierà” il proprio ruolo nel programma di sorveglianza aerea, portando gli Eurofighter schierati a quattro e prolungando la loro missione fino alla fine dell’anno, mentre Macron ha annunciato che Parigi mobilita tre caccia Rafale per “contribuire alla protezione dello spazio aereo polacco”.

E gli Stati Uniti? In generale, da quanto riportato dalle fonti, gli Stati Uniti non intendono modificare la loro strategia di graduale disimpegno dall’Europa. Ecco perché la risposta immediata di Londra, Berlino e Parigi si fa tanto importante. Varsavia, ad ogni modo, non intende lasciare nessuna strada imbattuta: il ministero degli Esteri ha annunciato che, su sua richiesta, si terrà una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’idea è quella di internazionalizzare l’accaduto e mostrare al mondo quanto la Russia sia pericolosa.

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