I dati non sono per nulla confortanti, anche perché bisogna tenere in considerazione i soggetti che un lavoro non l’hanno mai avuto o che hanno smesso di cercarlo del tutto. Per rendere ancora più chiara la situazione è sufficiente confrontare i dati italiani con quelli tedeschi: il tasso di disoccupazione in Germania è diminuito nel mese di gennaio, i dati, diffusi dall’Ufficio federale di statistica, dimostrano che è sceso al 5% a gennaio, in calo dello 0,4% rispetto allo scorso anno. La dimensione dell’emergenza occupazionale italiana emerge anche osservando l’andamento del mercato del lavoro nell’intero 2013: secondo l’Istituto di statistica, l’anno scorso gli occupati sono diminuiti di 478 mila persone (-2,1%) rispetto al 2012, ovvero di quasi mezzo milione. I disoccupati, nella media del 2013, hanno raggiunto quota 3,1 milioni con un aumento del 13,4% rispetto al 2012. L’anno scorso il tasso medio di disoccupazione è arrivato al 12,2%, mentre si attestava al 10,7% l’anno precedente.
Urge un’immediata inversione di tendenza, fermare l’emigrazione dei giovani, impedire che il suicidio per motivi economici dilaghi e diventi unico protagonista delle cronache, serve più rispetto da parte delle istituzioni verso il capitale umano: il neonato governo deve raccogliere la sfida e operare in tempi rapidissimi onde evitare che le tensioni – già ben marcate – possano degenerare del tutto trasformandosi in violenza.
Davide Lazzini
28 febbraio 1956