Dal 1° gennaio 2025, chi acquista una nuova abitazione con le agevolazioni “prima casa”, pur possedendo già un immobile acquistato con gli stessi benefici, può vendere o donare l’abitazione precedentemente posseduta in 24 mesi. È questa una delle novità della Legge di Bilancio 2025.
Chi compra una nuova casa con le agevolazioni “prima casa”, dunque, ha ora due anni di tempo per cedere la proprietà dell’immobile già posseduto, evitando così di perdere i benefici fiscali. È importante sottolineare che questa modifica riguarda solo l’alienazione dell’abitazione precedentemente acquistata con le agevolazioni “prima casa” e non si applica ad altre proprietà eventualmente possedute nello stesso Comune.
Rimangono, invece, in vigore le altre condizioni normativamente previste per usufruire dell’esenzione in esame, come ad esempio l’obbligo di stabilire la residenza nel Comune in cui si trova l’immobile acquistato entro 18 mesi dall’acquisto e il divieto di possedere altre abitazioni nello stesso Comune acquistate con le medesime agevolazioni.
In conclusione, la modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2025 è da accogliere sicuramente con favore, in quanto raddoppia da uno a due anni il periodo entro il quale è possibile vendere o donare l’abitazione precedentemente acquistata con le agevolazioni “prima casa” quando si effettua un nuovo acquisto con gli stessi benefici. Tale modifica impatterà sicuramente in modo positivo sulle operazioni di compravendita immobiliare, offrendo più tempo ai contribuenti per adempiere agli obblighi previsti e mantenere le agevolazioni fiscali.
Questa modifica, quindi, risponde ad una necessità concreta: i dodici mesi precedenti erano spesso considerati insufficienti per portare a termine, soprattutto avuto riguardo al prezzo, una vendita, specialmente in contesti di mercato immobiliare sempre più complesso. Con il raddoppio del termine a 24 mesi, infatti, chi vende un immobile può affrontare con maggiore calma il processo di trattativa e vendita, evitando di accettare condizioni sfavorevoli per rispettare scadenze troppo strette.