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Report Bankitalia: migliorano le condizioni finanziarie del Paese

La sede della Banca d'Italia, Palazzo Koch, oggi 21 ottobre a Roma. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

È stata pubblicata ieri la Relazione Annuale della Banca d’Italia per il 2022. Partendo dal fattore reddito, per arrivare poi all’indebitamento, capiamo come le famiglie italiane hanno risposto ai provvedimenti di sostegno, assegni e congedi, ma soprattutto alla Guerra in Ucraina. 

Come stanno le famiglie: reddito e figli

Secondo l’analisi di Bankitalia, il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto del 6,2 per cento, una cifra che va però rapportata al livello dei prezzi attuale. Ciò che impedisce di cantare vittoria è infatti l’inflazione, che ha sgretolato il valore reale della ricchezza, in maniera più intensa nella seconda parte dell’anno.

In generale, questa dinamica ha penalizzato di più le famiglie (specialmente quelle del ceto più basso), rispetto alle imprese. 

È stata registrata poi una ripresa dell’occupazione (nell’ambito del lavoro dipendente e autonomo) e una crescita della prestazioni sociali, grazie ai provvedimenti di contrasto ai rincari e di sostegno alle famiglie.

Fonte: rainews

Restando su questa linea, il Reddito di Cittadinanza verrà sostituito, a partire dal 2024, dall’Assegno di Inclusione (DL 48/2023) che, contrariamente al nome, sarà più selettivo.

Per quanto riguarda invece l’assegno unico per famiglie con figli a carico sotto i 21 anni, questo ha avuto un tasso di adesione molto alto (oltre 9,6 milioni di figli). 

Per di più, si è rafforzata la disciplina e applicazione del congedo di paternità, per ciò che concerne l’indennità e la durata. Resta in agenda la risoluzione della motherhood penalty.

E io (non) pago: risparmi e consumi

I consumi sono incrementati soprattutto in primavera ed estate, probabilmente grazie ai risparmi accumulati in pandemia. Le famiglie hanno investito di più in beni semi-durevoli, (vestiario e calzature) e servizi (istruzione, alberghi e ristoranti). In generale, si è verificato un buon recupero dei settori più colpiti dal lockdown

Sia la spesa che la propensione al risparmio sono rimaste comunque sotto ai livelli del 2019. Ciò è dovuto alla reazione psicologica all’inflazione: i consumatori continuano a pensare da risparmiatori, ma l’aumento dei prezzi, non supportato da un aumento dei salari, non consente di farlo adeguatamente.

Fonte: unsplash.com

Guerra e cambiamento “climatico”: crolla la fiducia

Risulta fondamentale soffermarsi sugli effetti della Guerra in Ucraina, che deteriorato il clima di fiducia dei consumatori. Rilevata durante le prime due settimane di ogni mese, la fiducia ha continuato a scendere per via del rialzo dei prezzi.

Dalla fine del 2022, si è però osservato il procedimento opposto: il rallentamento dei prezzi ha aumentato le speranze circa il rafforzamento del mercato del lavoro. Rimane però un problema, ovvero che le liquidità immagazzinate in pandemia si stanno via via esaurendo.

L’indebitamento è cresciuto del 4,6 per cento, con il leggero rallentamento dei mutui. Ne possiamo trarre che i prestiti per acquistare beni reali rappresentano ancora la passività più importante per le famiglie. Il credito al consumo, che si era quasi congelato con la pandemia, si è riavvicinato all’andamento del 2015-2019.

Fonte: HuffPost Italia

Bene, ma non benissimo

Secondo Bankitalia, “le condizioni della finanza pubblica sono migliorate nel 2022”, in quanto sia indebitamento che debito sono diminuiti rispetto al Pil. Il peso dell’inflazione sulle spalle delle famiglie è evidente, ma il rialzo dei tassi di interesse non sembra gravoso quanto in altri paesi europei. 

“Il consolidamento di tali tendenze resta fondamentale”, un augurio tanto logico quanto ironico, se pensiamo a quel “brutto scivolone”, quel travaglio che ha riguardato l’approvazione del Def. E non è tutto, perché “prevedere” tra le righe di un testo non significa necessariamente “curare” quelle ferite spesso mascherate dalla media generale e che possono emergere solo scegliendo di impugnare la lente (sociale) di ingrandimento.

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