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L’aria come marmo, il soffio come scalpello, Fabio Tasso a Genova

Occorre un salto di paradigma per avvicinarsi al concetto di arte che propugna Fabio Tasso.
Fabio Tasso

Il suo personale  approccio filosofico, propedeutico al tipo di espressione che ne consegue,  ha al centro l’utopia di permettere ad ognuno di noi di esprimersi come artista. Non in assoluto, ma usando gli strumenti che questo “Ecce artifex” concepisce e crea.

Da questa altruistica ossessione scaturiscono una serie di macchine, di per sė prodotto  artistico,  che  coinvolgono  l’ignaro visitatore alla scoperta di una sorta di  percorso didattico,  e comunque di forte condivisione che sta alla base delle ricerca di FT.

Ora la totale autonomia artistica del soggetto che visita la mostra è minata ab origine, ma non per questo è meno interessante, dalla necessità di muoversi entro la “gabbia tasso”.  L’artista  in pectore che è in noi, si muoverà  entro un percorso prefissato, ma è indubbio però, che una volta effettuata la  scelta, lo spazio in cui esprimersi sia molto ampio e  gli strumenti forniti  siano facilmente fruibili.

Il procedimento e il risultato sono divertenti e stimolano la curiosità. Mutatis mutandis, il nostro novello emulo del   Brunelleschi, non si perde d’animo e non esistendo macchinari a lui congeniali li inventa e nascono cosi macchine fantastiche che dice,  lo ossessionano fin da bambino, e tra pompe aspiranti, resine, conglomerati e… aria! Nascono questi “pieni” che come ogni scultura che si rispetti individua alla fine lo spazio. In sostanza il perno è il rapporto pieno vuoto che concretizza la voglia di  evidenziare il vuoto con una serie di accorgimenti che ne permettono la visualizzazione.

Ma questo è a ben vedere il modo proprio della scultura, insito, che comunque con i diversi media, cattura e individua  ”un pezzo d’aria”  per  portarlo alla nostra percezione.

Senz’altro da seguire questa mostra allo Spazio Dogana, spazio che pilotato da anni dall’ottima Gianna Caviglia offre sempre ricerche stimolanti e curiose, e possibilmente è da non perdere.

Fabio Tasso originario di Savona, si è diplomato all’Accademia Ligustica ed ha poi compiuto la formazione a Carrara, è un globe trotter dell’arte. Ha ormai  al suo attivo mostre, insegnamento e soggiorni all’estero dal Nepal a S. Francisco conciliando tutto ciò con la cattedra che ha in Italia.

Titolo “Negativo in Positivo”

Progetto Sala Dogana Giovani idee in transito.

www.genovacreativa.it

Da giovedì 15 marzo a domenica 1 aprile 2018
da martedì a domenica ore 15-20
Ingresso libero

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