Presso il Museo delle Civiltà di Roma, è in corso la mostra ROMANIA-ITALIA: l’arte del ricamo e della ceramica, patrimonio dell’umanità.
L’esposizione, che durerà fino al 14 luglio, si pone come obiettivo quello di promuovere e celebrare il duraturo legame culturale, che lega i due paesi.
Non solo, è volto anche a commemorare la Giornata Universale dell’Ie, ovvero la camicia tradizionale rumena.
L’Ie: la camicia delle donne
Su Historia, Daniela Şerb ha parlato dell’Ie, descrivendola come “il più importante capo d’abbigliamento tradizionale femminile della Romania”.
L’Ie è infatti una camicia la cui prima diffusione è ignota, ma che è immediatamente riconoscibile: bianca, di materiale tendenzialmente leggero, dalle maniche lunghe e larghe, ricamata seguendo modelli geometrici o naturali, storicamente indossata dalle donne.
Proveniente dal latino tunicae lineae, l’Ie costituisce la base del costum național o port popular rumeno femminile, che viene completato da una gonna ampia, altrettanto ricca di decorazioni.
Il costum ricopre tutto il corpo, per proteggere la donna dal malocchio e da qualsiasi altra minaccia esterna: è evidente come la scaramanzia sia sempre stata un tratto distintivo della tradizione rumena.
I modelli impiegati per il ricamo della camicia sono innumerevoli. Tramandati di madre in figlia, avevano anticamente lo scopo di evidenziare le differenze d’età tra le indossatrici – le donne sposate e mature indossavano colori e disegni più modesti, al contrario delle ragazze più giovani – oppure rimandare a specifiche ricorrenze della vita sociale.
Ie, danza e cultura di massa
Il completo tradizionale viene da sempre associato a grandi momenti di festa, infatti deve consentire la danza.
Quest’ultima è un elemento centrale della maggior parte delle celebrazioni rumene, dominate da balli folkloristici energici, che si muovono sulle note rapidissime del violino, lo strumento preferito insieme all’acordeon, ovvero la fisarmonica.
L’Ie non è rimasta solo in Romania, dove può essere acquistata nella sua forma più tradizionale o in quella moderna.
Ha anche affascinato numerosi artisti, tra cui Henri Matisse (celebre è la sua Blouse roumaine del 1940, in copertina), e stilisti come Yves Saint Laurent, Jean Paul Gaultier e Kenzo.
È dunque riduttivo parlare di una semplice camicetta, in quanto l’Ie ha dimostrato di essere molto di più: un emblema della cultura rumena, che si è fatto strada anche oltre i propri confini.