Un vertice di fondamentale importanza, che si è svolto nel corso della giornata del 17 marzo al Cairo, tra la delegazione Ue e il presidente Abdel Fatah al Sisi.
Diverse personalità nel comitato europeo, tra cui il Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, la Premier Giorgia Meloni, i primi ministri del Belgio Alexander De Croo, Grecia, Kyriakos Mitsotakis, Austria Karl Nehammer e il Presidente di Cipro Nikos Christodoulidis, cosa che sottolinea come la stessa Giorgia Meloni sia riuscita nel suo intento, ovvero spostare la questione interna dei migranti in uno scenario più ampio ed esterno rispetto alla penisola italiana.
La missione congiunta europea voleva condurre i rapporti tra Ue ed Egitto ad un livello superiore, creando un vero e proprio partenariato globale e strategico. La delegazione europea ha promesso al presidente al-Sisi altri 7,4 miliardi tra prestiti e sovvenzioni, che seguono lo sblocco del prestito dal Fondo monetario internazionale. Un prestito necessario, di una rilevanza tale che non sarebbe potuto essere omesso, considerando che senza tale intervento l’economia dell’Egitto cadrebbe in una situazione di grave deficit per una duplice causa, ovvero, la Guerra in Ucraina e in Medio Oriente.
Una scelta non condivisa da tutte le cerchie, tra cui verdi, liberali, socialisti e perfino una parte del Ppe, che ci tengono a precisare come Bruxelles non possa e non debba erogare fondi per un Paese sprovvisto di democrazia, ma soprattutto non rispettoso di un connotato principale: quello della dignità umana.
Le clausole degli accordi siglati: Ue ed Egitto rafforzano il partenariato

Nonostante i dissapori enunciati, gli accordi siglati tra il presidente al-Sisi e la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen hanno visto la benedizione di tutta la delegazione presente al Cairo.
La strategia predisposta per elevare gli accordi di stampo economico vedranno lo stanziamento di 7,4 miliardi in 3 anni, ove 600 milioni in sovvenzioni e di cui 200 milioni verranno utilizzati per la gestione delle migrazioni, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza, formazione di manodopera e per l’incentivo alle misure che possano aumentare il flusso di migrazione legale, riducendo quella illegale.
Cinque miliardi di euro saranno invece erogati in forma di prestiti agevolati per progetti bilaterali.
1,8 miliardi di euro supporteranno ulteriori investimenti, per offrire una spinta al Piano di investimenti per l’economia del vicino sud. Zona che vedrà ulteriori sovvenzioni, dato che l’Ue si occuperà di influire positivamente su ammodernamenti ed elettrificazione.
Per quanto concerne l’agricoltura, sarà l’Italia ad avere un cospicuo ruolo ed interesse, per cui fornirà tecnologie e metodi di conoscenza per lo stoccaggio in modo da reintegrare il grano venuto meno dall’Ucraina.
I punti necessari per una vera realizzazione
Un documento con clausole fondamentali da rispettare, 6 punti basilari: in primo luogo bisogna osservare i connotati di stabilità, democrazia, libertà fondamentali, diritti umani, uguaglianza di genere e pari opportunità; come secondo principio vi è la stabilità economica, necessaria per poter porre ogni genere di azione. Una terza clausola è rappresentata dalla transizione verde e digitale nel campo energetico, piuttosto il quarto e il quinto punto vengono riuniti in un solo principio, la migrazione e la sicurezza, concetti che si intersecano in ogni loro forma. In ultima analisi vi è la priorità di istituire programmi di formazione e scambi, per poter incentivare una manodopera qualificata.
Le condizioni per il Piano Mattei: i rapporti bilaterali
I rapporti bilaterali tra Italia ed Egitto hanno visto la firma di accordi per il compimento del Piano Mattei. Un programma di primario interesse che per poter essere attuato e, quindi, vedere delle influenze nel campo agricolo e di sicurezza, deve anch’esso rispettare diversi pilastri come l’istruzione e la formazione, la sanità, l’acqua e l’igiene, l’agricoltura, l’energia e le infrastrutture.
La Premier Meloni, durante l’incontro di mezz’ora con il presidente al-Sisi, ha sottolineato come “l’Italia ha un piano con gli Stati africani che è in fase di realizzazione e ammonta a 5 miliardi di euro e l’Egitto ne fa parte”. “In Egitto – inoltre – abbiamo firmato oggi diversi importanti accordi bilaterali che fanno parte di questo piano”
Meloni sul caso Regeni, Schlein replica l’operato della Premier
Un viaggio concomitante con l’inizio delle indagini a carico dei quattro 007 egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni nel 2016. La Premier Giorgia Meloni ci ha tenuto a sottolineare come sia già in atto un’azione giudiziaria, ma che proprio per questo l’Italia deve andare avanti, deve sviluppare le sue relazioni ed evolvere i suoi obiettivi, dato che vede l’Egitto come geopoliticamente strategico.
Una visione non condivisa dal Pd che, con le parole della Schlein, pone in luce come mai si dovrebbe giungere ad un accordo con qualcuno che viola i diritti umani, denigrando l’uomo e il suo decoro.