Elon Musk accolto con grande entusiasmo sul palco di Fdl, dove si presenta con uno dei suoi 11 figli per lanciare una nuova sfida all’Italia: intervenire sul calo della natalità è un grattacapo, ma anche una necessità impellente, a meno che non si accetti la perdita della propria popolazione.
Le sue parole fungono da consiglio e incitazione, infatti, per quanto ci tenga ad evidenziare la necessità di incrementare la natalità per una protezione culturale, contemporaneamente pone in evidenza l’incidenza della demografia anche nel campo imprenditoriale. Nuove generazioni sono una nuova forza lavoro, le parole di Musk lo rendono evidente: “Penso che l’Italia sia un Paese incredibile, con una cultura incredibile. L’Italia, è un Paese importante, un grande Paese ma vorrei sottolineare che mi preoccupo se il tasso di natalità è così basso. È un tema che incide anche sulla forza lavoro e che rischia di bloccare gli investimenti imprenditoriali nel prossimo futuro. Ripeto: se non si crea una nuova generazione, non ci sarà una nuova generazione”.
Il nesso tra demografia e forza lavoro risulta essere di fondamentale importanza, soprattutto per la realizzazione di un ipotetico investimento. Vi sono abbastanza persone che possano lavorare nel momento in cui venga istituita una nuova azienda?
Un quesito a cui non si offre una risposta certa. Una domanda che pone una nuova sfida all’Italia, quella demografica.
Una strategia fallimentare: “Immigrazione non risolve il calo demografico”
Secondo il patron di X, l’immigrazione non può essere uno strumento di risoluzione per il calo delle natalità nei paesi industrializzati, citando il caso della Cina che perderà il 40% “della sua popolazione”.
Musk evidenzia come sia da incentivare la migrazione legale, ma fermare quella illegale attraverso un “processo di approvazione” che consenta di comprendere chi voglia realmente inserirsi nella cultura e nel mercato del lavoro.
“Non demonizzate petrolio e gas sono necessari nel medio e breve termine”
Tra le diverse tematiche Musk si rivolge agli ambientalisti: “Io sono un ambientalista (…) Eppure sulla ricerca di un ambiente sostenibile si è andato troppo oltre. Se si è eccessivi si avrà qualcosa di brutto”.
Con queste parole apre la sua riflessione sull’ecologia. La civilizzazione e l’umanità non devono essere asfaltate, il petrolio e il gas non demonizzati perché svolgono funzioni fondamentali nel breve e medio termine, raggiungere la sostenibilità non è un percorso rapido.
Parole concise, che mettono sotto i riflettori l’allarmismo esagerato rispetto ai cambiamenti climatici e un operato ambientalista che conduce ad una perdita di fiducia nel futuro, generando un effetto contrario rispetto a quello desiderato.
Il colloquio Meloni-Musk sull’IA

Insieme a immigrazione, natalità e ambientalismo il tema dell’IA è stato oggetto di dibattito tra la Premier Meloni ed Elon Musk. Un dialogo sui benefici e i rischi dell’IA e sulle ipotesi e nuove prospettive rivolte a Starlink, il sistema satellitare di SpaceX. Una conversazione privata di tre quarti d’ora quella sull’intelligenza artificiale che si è conclusa con la pubblicazione di una foto da parte della Premier italiana dove entrambi risultano essere sorridenti.