Andrea Scanzi, che è giornalista, autore teatrale e scrittore, racconta le varie fasi del percorso artistico dell’indimenticato poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si alternano le personalizzazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di interpretare con profondo rispetto, maturità, personalità ed eclettismo il repertorio di Faber. Il lavoro, che racconta anche il De André meno noto, non desidera canonizzare o – peggio ancora – santificare l’artista. Al contrario, “Le Cattive strade” intende raccontare, senza agiografie ma con passione, le continue rivoluzioni e le poderose intuizioni (anche musicali) di un intellettuale inquieto, scomodo, inimitabile.
Lo spettacolo vive anche di una sua particolare multimedialità che comprende la proiezione di filmati originali di Fabrizio De André, estratti audio, foto rare, ed esecuzioni dal vivo in acustico e anche su base. Da Geordie a “Brassens”, dal “Suonatore Jones” alla “Canzone del maggio”, da “Se ti tagliassero a pezzetti” ad “Anime salve”. Senza dimenticare la produzione dialettale e l’apporto fondamentale dei tanti collaboratori avvicendatisi accanto a lui.
« Di Fabrizio De Andrè si parla tanto, forse troppo» osserva Andrea Scanzi. «Un talento inquieto, spigoloso, quasi mai facile. Un uomo bruciato dal desiderio quasi inconscio, e talora da lui stesso mal sopportato, di inseguire e concretizzare rivoluzioni continue. Nessun desiderio di raccontare un santino; molta voglia di restituire gli snodi di un artista vero. Tra i più grandi del Novecento italiano».
Eleonora La Rocca
13 febbraio 2015