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Lezione d’amore per una vita e una morte leggere

È sicuramente una grande Lezione d’amore per la vita, quella che ci offre sul palco del Teatro Parenti Milena Vukotic nell’omonimo spettacolo dove è diretta con grazia e rispetto da Andrée Ruth Shammah. Che insieme a Federica di Rosa firma la drammaturgia “pensando a Harold e Maude e a Madame Pylinska e il segreto di Chopin, di E. Schmitt.”

Questa signora del teatro italiano che ha compiuto 90 anni il 23 aprile scorso proprio recitando al Parenti, sembra davvero aver attraversato la vita con bagaglio leggero.

Il suo corpo minuto colpisce per elasticità, vitalità, leggerezza. Come se si fosse alleggerito, strada facendo, dei ricordi brutti e pesanti e di nodi freudiani. E avesse conservato solo curiosità e sorriso, che necessitano di esercizio quotidiano proprio come la musica.

Lezione d’amore: un bel messaggio per chi muore pur continuando a vivere perché sceglie di tirarsi indietro dalla vita.

C’è infatti nel suo modo di muoversi, armonia tra corpo e mente, amore per la vita, delicatezza necessaria per riconoscerla e accoglierla, rispetto per custodirla, onorarla, viverla.

C’è anche tanta passione tangibile per il viaggio nel teatro, nel cinema e nella televisione che ha attraversato e ancora attraversa la sua esistenza.

Un narratore esterno, Andrea Soffiantini, con voce pacata e calda, ci introduce in questa bella storia.

Troviamo la signora Vukotic, Madame A, sulla accogliente e intima scena di Gianni Carluccio impreziosita da video evocativi di Luca Scarzella.

Insieme a lei, Federico De Giacomo, un giovanissimo attore che abbiamo già conosciuto in Chi come me, toccante spettacolo sul disagio giovanile diretto sempre da Andrée Ruth Shammah.

É uno studente appena maggiorenne, svogliato, apatico, assente, con manie irrazionali anche di suicidio, deficit di attenzione. Lo accompagna il terrore di essere toccato.

Ha un padre assente e una madre invadente ma disinteressata, incapace di vederlo nella sua “alterità” così difficile da accettare da lui stesso.

Sua madre l’ha mandato dalla vecchia signora polacca, insegnante di piano, perché impari la musica che ci accompagna in sottofondo (Schubert, Beethoven, Debussy, Alban Berg).

La diffidenza reciproca iniziale si dissolve presto.

Con lei, che porta tatuato un numero sulla pelle e cerca sempre la luce per aver conosciuto il buio tra i latrati nazisti, il ragazzo avverte l’intuizione del tutto, il senso dei nessi, di quell’ordine dove anche lui ha un posto e una responsabilità proprio grazie al suo essere diverso.

Impara da lei più con i sensi, con le mani, gli occhi, le orecchie, l’olfatto, che con l’intelletto; più con il suo (di lei) esempio di vita positivo che con lezioni didascaliche.

Così i giudizi negativi di ragione, paura, orgoglio, che tanto ingombrano la vita del ragazzo (e di molti di noi), lasciano spazio all’amore che non vede l’assurdo, il ridicolo, l’impossibile, ma solo quello che è.

E tra i due nasce un incontro di anime belle, che tanto cambia i percorsi di entrambi.

Ma la grande dame, che conosce il tempo della musica e dei suoi silenzi, non ha solo un rapporto puro con la vita. Lo ha anche con la morte.

Che come la vita deve essere leggera. E può esserlo solo se si muore con qualcuno accanto che ci ama e amiamo.

Lo spettacolo profondo, offre un momento di grande delicatezza, di piccole verità dette a bassa voce e di grande coerenza.

La signora Vukotic ci mostra infatti, non solo sul palco, come non aver paura della grande età se nutrita da passione, curiosità, affetti. Con lei intuiamo anche che la leggerezza della vita può venire dall’idea di avere una morte leggera, se accompagnati dalle persone che amiamo e da cui siamo amati.

Sino al 18 maggio 2025 al Teatro Franco Parenti di Milano.

Lezione d’amore

Sinfonia di un incontro

testo di Andrée Ruth Shammah e Federica Di Rosa

“… pensando a Harold e Maude e a Madame Pylinska e il segreto di Chopin”

regia Andrée Ruth Shammah

con Milena Vukotic

Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini

scene e luci Gianni Carluccio

costumi Nicoletta Ceccolini

musiche di Schubert, Beethoven, Debussy, Alban Berg,

Sonia Wieder-Atherton… e Michele Tadini

video Luca Scarzella

assistente alla regia Diletta Ferruzzi – assistente allo spettacolo Claudia Grassi

pittore scenografo Santino Croci – direttore dell’allestimento Alberto Accalai

elettricista Domenico Ferrari – fonico Marco Introini – sarta Alessia Di Meo

parrucca di Milena Vukotic Paride Parrucche

pianoforte automatico PianoDisc Prodigy Tarantino Pianoforti

scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti

costumi realizzati dalla sartoria del Teatro Franco Parenti diretta da Simona Dondoni

produzione Teatro Franco Parenti

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