Romeo e Giulietta, opera scritta da Shakespeare tra il 1594 e il 1596, è la storia d’amore che da sempre incanta generazioni vecchie e nuove, facendo pulsare, per la prima volta, amore nei cuori dei più giovani, e smussando invece, con emozioni senza tempo, gli animi, che il trascorrere degli anni ha indurito.
Gioia e dolore, tragedia e comicità, amore e morte, si intrecciano fra loro come fili indistricabili, regalandoci un’opera teatrale unica, archetipo e topos dell’amore romantico e impossibile.
Nella bella Verona, dove le famiglie dei Capuleti e dei Montecchi, da sempre nemiche, si combattono alla luce del giorno nelle strade, nasce, nascosto dalla notte e dalle stelle, un innocente amore, destinato dal fato ad una tragica fine. La morte dei due innocenti non sarà vana, ma si ergerà a condanna della faida delle due famiglie, colpite in egual modo dal tremendo duplice lutto. Con uno straordinario ossimoro, l’amore diviene la punizione per l’odio.
La prima parte del capolavoro di Shakespeare viene riambientato da Proietti, in una realtà più vicina a quella dei nostri giorni, odierna sia da un punto di vista cronologico che linguistico. Punto di demarcazione è la festa in cui due giovani amanti si incontreranno per la prima volta. L’incrociarsi dei loro sguardi sancirà l’inizio del mito e del sogno secondo quello che è la teatralità prettamente shakespeariana. Gli attori, in gran parte giovanissimi, riescono a trasportare lo spettatore pienamente nella realtà del dramma, con interpretazioni di alto valore artistico, avendo successo nell’ardua impresa di caratterizzare ottimamente i poliedrici personaggi ideati dalla brillante mente del tragediografo inglese. Un particolare elogio ai due protagonisti, Romeo, Matteo Vignati, e Giulietta, Mimosa Campironi.
Lo spettacolo rimarrà in scena al Globe Theatre Silvano Toti, nella incantevole cornice di villa Borghese, fino al 28 Luglio e successivamente dal 6 all’11 agosto.
Damiano Rossi (redazione Roma)
13 luglio 2013