La morte di Antonelli: sgomento, tristezza e… accuse. Parlano alcuni piloti
Luigi Rubino
C’è sgomento, tristezza nel mondo dello sport e tra gli appassionati delle due ruote. Andrea Antonelli ha pagato con la morte la sua passione per le due ruote. Pochi secondi e la sua vita è finita sull’asfalto della pista del “Moscow Raceway” in Russia. “ Non si doveva correre. Il circuito era impraticabile. Non si vedeva nulla. Dovevamo fermarci. C’era troppa pioggia. Sono queste i primi commenti polemici espressi subito dopo la tragedia, da Marco Melandri, che ha vinto la gara 1 di Superbike, disputata prima di quella di Supersport in cui ha perso la vita Antonelli. La colpa è di tutti noi. Bisognerebbe sedersi e parlare, senza nascondersi niente, per migliorare il migliorabile. Purtroppo i piloti non vengono mai ascoltati dalla direzione di gara. Spero che ora questa tragedia faccia aprire gli occhi a tutti. I piloti –ha precisato Melandri – devono essere maggiormente tutelati.
Sconforto, tristezza anche per Max Biaggi che ha scritto su twitter: “ Amo questo sport, ma in giornate come queste sto iniziarlo ad odiarlo.” A Laguna Seca, dove si è corso la Moto GP, Danilo Petrucci sempre su twitter, ha voluto ricordare Antonelli: “ Un ragazzo come me umbro, che inseguiva un sogno come me. Non è possibile…” Altri messaggi sono giunti dai piloti Valentino Rossi, Sylvain Guintoli, Alessia Polita, che ha perso l’uso delle gambe dopo il grave incidente di Misano ed Eugene Laverty.