La Giant-Shimano tiene chiusa la corsa – La dodicesima frazione della corsa francese, da Bourg-en-Bresse a Saint-Étienne, si presenta ancora una volta nervosa e incerta, con due Gpm – Col des Brosses (3° cat., 15,3 al 3,3%) e la Côte de Grammond (4° cat., 9,8 km al 2,9%) – negli ultimi 50 km. I fuggitivi, ovviamente, non mancano nemmeno oggi. A provarci sono in cinque: Rast (Trek), De La Cruz (NetApp-Endura), Langeveld (Garmin-Sharp), Clarke (Orica GreenEdge) e Vachon (Bretagne-Seché). Il povero De La Cruz finisce banalmente in terra ed è costretto ad abbandonare la Grande Boucle. La fuga, però, non decolla, perché il gruppo è tirato dalla Giant-Shimano di Marcel kittel e di John Degenkolb.
La potenza di Kristoff – Nella seconda parte di gara, Clarke viene ripreso dalla coppia della Europcar formata da Quemeneur e da Gautier, alla ricerca di una vittoria di tappa cogliendo in contropiede il gruppo. Per loro, non c’è molto spazio: il gruppo a 18 km dal traguardo insegue a soli 37” di ritardo. Davanti, rimangono solo Gautier e Clarke, anche se quest’ultimo non ha più le forze per aiutare il francese. L’azione viene annullata a 5 km dal traguardo, quando anche la Cannondale di Peter Sagan e la Katusha di Alexander Kristoff iniziano a farsi vedere. La preparazione della volata, come al solito, è molto convulsa. Nell’ultimo chilometro gli Omega prendono in mano l’iniziativa per Matteo Trentin, ma Alexander Kristoff (Katusha) parte lunghissimo a 250m dal traguardo, riuscendo a resistere al ritorno di Peter Sagan (Cannondale) e di Arnaud Démare (Fdj).
Meritano 2duerighe
[su] Kristoff – Il norvegese è stato davvero bravissimo nel mantenersi nelle prime posizioni del gruppo, riuscendo a sprigionare una potenza incredibile.
[giu] Sagan – La maglia verde è al sicuro, non ci sono dubbi, ma l’ennesimo piazzamento ottenuto quest’oggi rischia di diventare psicologicamente cronico.
Giacomo Di Valerio
17 luglio 2014