Maicon Douglas Sisenado, o semplicemente Maicon, nasce con le luci della ribalta nel sangue già a partire dalle intenzioni dei genitori, che solamente per un errore all’anagrafe videro rovinarsi l’omonimia con il Douglas attore. La sera dello scorso 7 settembre, verso l’ora di cena, viene diramato un comunicato stampa firmato dalla Federcalcio brasiliana, in cui la selezione del Brasile, tra l’amichevole vinta con la Colombia e quella ugualmente vittoriosa in seguito contro l’Ecuador, annunciava l’allontanamento dalla squadra del terzino di proprietà romanista, a causa di imprecisati “motivi personali”. Maicon, tra gli 11 della fresca umiliazione dei sette goal con la Germania nel Mondiale casalingo, prepara le valigie e sbarca a Fiumicino, di ritorno a casa, nel giro di un paio di giorni. Tuttavia, lo strascico di indefinitezza scaturito dalla mancata adduzione di precise spiegazioni lascia un vuoto che mezzi di comunicazione e social non si attardano a colmare. La motivazione più plausibile, effettivamente, era trapelata fin da subito: un ingente ritardo sugli orari programmati, magari connesso a una nottata di quelle brave, e un’accesa discussione con l’attuale responsabile della Seleçao, Gilmar Rinaldi, sarebbero stati alla base dell’addio imposto al calciatore, che, tacendo sull’accaduto, si dichiarava in partenza a testa alta tramite le parole della sorella Erla. Nulla di sconcertante sin qui, se non fosse che, decollando dal Sudamerica, una serie di pseudo-notizie facenti velocemente il giro del mondo catalizza l’attenzione dei più curiosi sul caso: è il là al sorgere del valzer di ipotesi strampalate sul mistero dell’esclusione di Maicon dal Brasile. Riprese, a onor del vero, da molte tra fonti internazionali di notevole diffusione, le principali ipotesi formulate si rivelano essere tre:
–Maicon sarebbe stato sorpreso nell’atto di un rapporto con il giocatore del Corinthians Elias, suo connazionale, il quale, a bufala smentita, minaccerà querele.
-Maicon sarebbe stato sorpreso durante l’attuazione di una burla che, avente come bersaglio il compagno David Luiz, consisteva nel mescolare segretamente suoi fluidi corporei nello shampoo del riccioluto centrale difensivo (congettura forse ispirata dalla visione di taluni “demenziali” americani).
-Maicon (e questa si candida a ipotesi, o invenzione, maggiormente geniale) avrebbe convinto ancora Elias di avere subìto, pur non ricordandolo per postumi da sbronza, un abuso sessuale da quattro uomini. Al fine di rendere il tutto credibile, il terzino trentatreenne aveva sparso, stando alla fantasia cavalcata da tanti, del pepe sul fondoschiena del malcapitato collega.
Passi la divulgazione di inesattezze o amplificazioni, modus narrandi che non si scopre ora abbia attirato sul giornalismo reiterate polemiche, ma, fatta salva tale premessa, viene comunque da domandarsi: possibile un abbaglio tanto marchiano e di così vasta portata? L’arcano è presto risolto. Proprio con la volontà di fare satira sul caso, schernendo al contempo i media avventatisi sulla vicenda travisata di minuto in minuto, il quotidiano Olé do Brasil aveva pubblicato una ricostruzione dell’accaduto totalmente artefatta, beffando, quindi, chiunque nei cinque continenti abbia successivamente riportato la notizia. Vittima o motore della girandola di enormi e grottesche frottole venute alla luce, Maicon è a pieno diritto il protagonista numero uno del worst trick del mese.
Mattia Coletti
19 settembre 2014