Polveri bagnate-I minuti iniziali del match sono caratterizzati da un’attenta e lunga fase di studio delle due compagini rivali. Il primo tiro della partita si concretizza al 12’, ma la conclusione di contro balzo di Sneijder non trova lo specchio della porta e si spegne debolmente a lato. La risposta dell’Argentina non tarda ad arrivare ed i pericoli maggiori per la squadra di Van Gaal arrivano da i calci piazzati: al 15’Messi impensierisce il portiere Cilissen con una punizione insidiosa e potente, mentre al 24’è Garay ad impattare senza fortuna di testa sul pallone scodellato in area da Lavezzi su calcio d’angolo. I primi 45’ minuti si concludono con poche idee e poche emozioni, con la paura di sbagliare più forte della volontà di vincere.
Higuain e Robben non pungono-La ripresa inizia con la sostituzione di Martins Indi, ammonito nel primo tempo e in difficoltà contro la velocità argentina, con Janmaat, il quale si sistema sulla destra, con Blind al centro della difesa. Il ritmo della gara è lento e la partita fatica a decollare, con le due squadre bloccate e senza spunti. Al 62’ Van Gaal cerca di trovare la mossa giusta nello scacchiere del match inserendo il giovane Clasie al posto del milanista De Jong, non al meglio della condizione. Solo una giocata individuale sembra poter spezzare l’apatico equilibrio e al 75’ il grido di gioia dei tifosi dell’Albiceleste si strozza in gola quando Higuain ,con un bell’anticipo in scivolata, dà l’illusione del gol scagliando il pallone sull’esterno della rete.All’80 Sabella tenta di cambiare le carte in tavola dello sterile attacco argentino inserendo Aguero e Palacio al posto di Perez ed Higuain, ma al 90’ sono proprio gli Orange ad avere l’occasione di chiudere il match con Robben, ma il giocatore del Bayern Monaco ritarda eccessivamente la battuta permettendo la chiusura disperata in scivolata di Mascherano.
Non bastano i supplementari-Van Gaal decide di utilizzare il terzo cambio mettendo in campo Huntelaar, protagonista della vittoria contro il Messico, mentre Sabella risponde all’allenatore olandese inserendo Maxi Rodriguez al posto di Lavezzi; l’equilibrio rimane inalterato. Al 114’ Palacio potrebbe portare avanti l’Argentina, ma l’attaccante ex Boca a tu per tu con Cillissen conclude debolmente di testa. Nel secondo tempo supplementare è ancora l’Albiceleste ad avere l’occasione per spezzare il risultato di parità con il neo entrato Maxi Rodriguez, la cui conclusione di piatto, dopo un bello spunto di Messi, è troppo schiacciata a terra per impensierire l’estremo difensore Orange.
Rigori-Romero, ripercorrendo le gesta di Krul contro il Costa Rica, para i rigori decisivi di Vraal e Sneijder, permettendo all’Argentina di accedere alla quinta finale mondiale della sua storia, mentre per l’Olanda si concretizza la finalina consolatoria per il terzo e quarto posto contro il Brasile padrone di casa.
Meritano 2duerighe:
[su] Romero: neutralizza i due rigori necessari a far sognare l’intera nazione argentina, è l’eroe di giornata dell’Albiceleste
[giu] Van Persie: dopo la prestazione mediocre contro il Costa Rica, ripete una prova incolore non entrando mai nel vivo del gioco. Assente ingiustificato.
Tabellino:
Olanda (3-5-2): Cilissen,Vlaar, De Vrij, Martins Indi (46′ Janmaat),Kuyt, Wijnaldum, de Jong (62′ Clasie), Sneijder, Blind, Robben, Van Persie (96′ Huntelaar). All.: val Gaal
Argentina (4-3-3): Romero,Zabaleta, Demichelis, Garay, Rojo, Biglia, Mascherano, Pérez (82′ Palacio); Lavezzi (101′ Rodríguez), Higuain (82′ Aguero), Messi. All.: Sabella
Arbitro: Cakir (Turchia)
Marcatori:
Ammoniti: Demichelis (A), Martins Indi, Huntelaar(O)
Rigori:Vlaar parato (O), Messi rete (A), Robben rete (O), Garay rete (A), Sneijder parato (O), Aguero rete (A), Kuyt rete (O), Rodríguez rete (A)
Damiano Rossi(Roma)
9 Luglio 2014