2duerighe

Confederations Cup – Dominio Spagna: spettacolo e vittoria, 2-1 con l’ Uruguay

Spagna uruguayA Recife, ore 19 brasiliane, ha inizio la Confederations Cup di Spagna e Uruguay. Il teatro è l’ “Arena Pernambuco”, gli interpreti due avversari di grande consistenza, lo spettacolo quello offerto da una competizione internazionale che, in seguito ai primi confronti dei giorni scorsi, si palesa come evento sportivo tutt’altro che snobbato dai partecipanti. A darsi battaglia nel primo incontro del girone B (completato dalle outsiders Tahiti e Nigeria) la Spagna, campione d’Europa e del mondo in carica, detentrice dei favori del pronostico nel recente passato, nel presente e nel prossimo futuro e l’Uruguay, vincitore della Coppa America 2011, impreziosito da un potenziale offensivo  tra i migliori nella realtà calcistica sudamericana e non solo. Una sorpresa tra le file ispaniche: all’interno del suo 4-3-2-1, Del Bosque schiera Soldado come estremo riferimento in avanti, sostenuto dalle rinomate abilità di un centrocampo rinfoltito dall’estro di Pedro, Fabregas, Iniesta, Xavi e Busquets. Sostanza, qualità, concretezza e fantasia: lo scheletro e gli ingredienti di una nazionale che ha strabiliato il globo attraverso giocate memorabili e trionfi incontrastati. Dall’altra parte l’Uruguay di Oscar Tabarez, in campo con un classico 4-4-2, affidato all’esplosività della coppia d’attacco Cavani-Suarez. Fischia l’inizio un sorridentissimo Yuichi Nishimura, giapponese.
Parte a rilento il match delle tante stelle. L’Uruguay manifesta sin dai primi minuti il timore e il rispetto per la pericolosità dello spessore tecnico spagnolo, rintanandosi in un atteggiamento prudente e remissivo. L’iniziativa è lasciata alla Spagna. L’obbiettivo quello di imbeccare, col contropiede fortunato, la vena realizzativa del bomber Cavani. I rischi dell’atteggiamento rinunciatario dei biancoazzurri si intravedono già al 10° minuto, quando Fabregas, dalla lunga distanza, centra il palo con una bordata precisissima che non trova il goal per una manciata di centimetri. Primi scricchiolii di una rottura imminente. Al 21° è vantaggio Spagna: dalla respinta di un calcio d’angolo, il pallone finisce sul limite dell’area, nei pressi di Pedro, che è lesto a sfruttare la ghiotta occasione. L’attaccante iberico carica il destro e spiazza l’incolpevole Muslera, grazie alla decisiva e fortunosa deviazione di Lugano, ritrovatosi sulla traiettoria del tentativo a rete. 1-0 e Spagna meritatamente in vantaggio. L’Uruguay non ci sta e con un sussulto d’orgoglio si riversa in avanti alla ricerca del pareggio, ora concedendo maggiori spazi. E’ un invito a nozze per il pregiato possesso palla delle “furie rosse”. Al 31° è Soldado a raddoppiare il passivo. Il numero 14 si fa trovar pronto sulla chirurgica verticalizzazione di Fabregas diretta nel cuore dell’area di rigore e deposita con freddezza la sfera oltre la linea di porta, superando l’uscente Muslera con l’interno del piede destro. 2-0 e partita vicina alla chiusura già dopo la prima mezz’ora. Con le chiavi del match in tasca, gli spagnoli amministrano in tranquillità, concedendo sprazzi di grande gioco e sfiorando ripetutamente la terza marcatura, che non arriva, però, sino al termine della prima frazione di gara, che si chiude sul 2-0. Rientrano in campo le compagini per il secondo tempo, ma la partita sembra già in cassaforte. L’Uruguay pare dato per sconfitto, con la Spagna ad esibirsi in dimostrazioni individuali e collettive di calcio assoluto. Iniesta su tutti imbarazza in più di un’occasione la retroguardia sudamericana, regalando serpentine e numeri ai limiti dell’umano. E’ un susseguirsi di perle iberiche infittite nell’ormai celebre ragnatela del tiqui-taca, che addormenta decisamente il confronto. Il colpo di coda uruguaiano arriva all’88°, con la splendida realizzazione del gioiello uruguaiano Suarez, imbeccabile su punizione dal limite, disegnando una parabola a giro che scavalca la barriera e punisce Casillas. Rimane un fiore nel deserto. E’ troppo tardi: il match si conclude. La Spagna soddisfa le aspettative, vince la prima e si porta al comando del girone B. Domani l’altra sfida Tahiti-Nigeria (ore 21 italiane).

Mattia Coletti
17 giugno 2013

Exit mobile version