Il “Brainrot”, termine in gergo che letteralmente si traduce con “marciume cerebrale”, è un fenomeno culturale e mediatico che ha interessato i social media negli ultimi mesi.
Una deriva culturale made in Italy, nata su TikTok e narra una mitologia moderna e fantasiosa di personaggi surreali.
Il termine ha assunto subito un suo significato anche nella lingua parlata, si definisce brainrot la fissazione per questi contenuti, ovvero il non riuscire a smettere di pensarci o parlarne, fino ad interferire con la vita di tutti i giorni.
Questi personaggi, da subito esplosi, hanno rapidamente conquistato gli algoritmi di Tiktok internazionale, ma anche Discord e Reddit.
Una bolla di Internet che ancora oggi, da mesi, continua a macinare milioni e milioni di visualizzazioni.
Il fenomeno è assuefante cognitivamente, la generazione digitale lo consuma ripetivamente, che sia per passare il tempo o per riempire vuoti emotivi il risultato è sempre lo stesso: un eccesso di stimoli inutile nell’era del consumismo digitale.
L’attenzione è il nuovo focus sul quale capitalizzare, le nuove generazioni occupano frazioni significative dellle loro giornate nell’utilizzo e nel consumo di questo prodotto mediatico: il risultato è spesso perdita d’attenzione e di senso critico.
Fusioni mitologiche di animali o cose hanno portato alla nascita di un’intera collezione di personaggi dal nome onomatopeico. La trama si compone di battaglie e alleanze di questi personaggi antropomorfi.
La commercializzazione di quest’idea non ha tardato ad arrivare, le edicole sono tornate al centro dell’attenzione dei bambini, ora si possono comprare carte, gadget, album con figurine collezionabili sul brainrot italiano.
Viene qui riportata la descrizione dei personaggi più famosi tratta da wired.it:
Trallallero Trallalà
Dalla sua costola, o meglio, dalle sue branchie deriva il mondo dei Brain rot. Si tratta di uno squalo antropomorfo, generato dall’IA, che indossa sneakers ai suoi tre piedi. Da lui è partito tutto e probabilmente a lui tornerà tutto.
Tung Tung Tung Sahur
Uno dei più amati: Tung Tung Tung Sahur, è una creatura di legno antropomorfa che si aggira con una mazza in mano. L’onomatopea che gli dà il nome è quella che imita il suono di un bedung, un tamburo che si utilizza durante le preghiere del Ramadan in alcune zone come Indonesia o Malesia. Secondo la leggenda legata a questa figura, se non si risponde alla chiamata del Sahur per tre volte, questa figura può venire a cercare il malcapitato di turno.
Brr Brr Patapim
Uno degli animali brainrot più amati, è uno degli acerrimi nemici di Lirilì Larilà: piedi umani, volto da scimmia (dovrebbe essere una nasica, ndr) e gambe formate da radici che gli conferiscono un’aura di saggio.