Negli anni ‘70 Parigi ospitava una scuola di lingue apparentemente ordinaria, l’Hyperion, situata al civico 27 di Quai de la Tournelle.
L’istituto fu fondato da Corrado Simioni, Vanni Mulinaris e Duccio Berio, ed è stato a lungo al centro di indagini e controversie, poiché accusato di celare una rete di relazioni internazionali tra varie organizzazioni terroristiche.
Sebbene ufficialmente impegnata nell’insegnamento delle lingue, l’Hyperion è stata accusata di fungere solo da copertura per attività di natura molto diversa: secondo molte inchieste giornalistiche e giudiziarie infatti, l’istituto sarebbe stato un punto d’incontro tra movimenti radicali europei come le Brigate Rosse italiane, l’ETA spagnola, l’IRA irlandese e l’OLP di Arafat; questo evidentemente ha alimentato anche l’ipotesi che l’intreccio nascosto nella scuola fosse parte di un piano per destabilizzare le democrazie occidentali e l’Alleanza Atlantica durante la Guerra Fredda, agendo sotto l’influenza di reti internazionali clandestine.
Pur non risultando affatto assurde queste teorie di portata sovietica, non si può tralasciare il rapporto privilegiato che l’Hyperion intratteneva in particolar modo con le BR, infatti, durante gli anni di piombo, molti esponenti dell’estrema sinistra italiana che erano ricercati trovarono rifugio in Francia, venendo lì riconosciuti come “rifugiati politici” da parte delle autorità francesi, status che li sottraeva – e li sottrae – dalle indagini nazionali, bloccando inoltre ogni richiesta di estradizione degli stessi in Italia.
Secondo le dichiarazioni rilasciate in Commissione Stragi da uno dei fondatori delle Brigate Rosse, Alberto Franceschini, i tre fondatori di Hyperion erano addirittura in disaccordo con la linea impostata dai vertici delle stesse BR, in quanto ritenuta troppo moderata rispetto alla rotta ancor più violenta e sanguinosa che predicavano Simioni, Mulinaris e Berio, che pertanto si staccarono dal gruppo senza mai smettere di strizzargli l’occhio, prima tramite l’organizzazione “Superclan” e poi proprio con Hyperion.
Le tre menti di Hyperion ebbero comunque anche un ruolo agli albori della storia delle BR, tanto che parteciparono nel 1969 ad un convegno del “Collettivo Politico Metropolitano”, in cui si decise il passaggio alla lotta armata e la nascita ufficiale delle Brigate Rosse; inoltre proprio nel 1978, durante il sequestro Moro, la scuola aprì persino un ufficio a Roma, a pochi metri da via Caetani, alimentando ulteriori sospetti sulle sue reali attività.
Dal punto di vista legale però le indagini non hanno mai prodotto prove definitive, ed evidentemente è quasi impossibile che queste siano prodotte, vista la reticenza delle autorità francesi che continuano sistematicamente a ostacolare le richieste di collaborazione italiane, come se ci fosse una generalizzata paura di sapere la verità.
Oggi l’istituto rimane un enigma storico che ben simboleggia le tensioni politiche e sociali di un’epoca segnata dalla violenza e dalla lotta ideologica: l’Hyperion non è solo una scuola, ma un simbolo di un passato ancora oscuro, dove indottrinamento, politica e strategia si intrecciavano in un gioco di potere globale.