La nona edizione del foro mondiale della gastronomia messicana, legato alla cucina della tradizione Patrimonio UNESCO e realizzato in Italia, in Calabria, in occasione dei 150 anni dei rapporti diplomatici tra il Messico e il nostro Paese, si è concluso a Reggio Calabria dopo sei intense giornate di lavoro condivise dalla delegazione messicana con quella italiana e spagnola a Gerace ed Altomonte, ciò che ha collegato
un evento internazionale di Patrimonio UNESCO conosciuto e consolidato alla promozione e valorizzazione di due tra i Borghi più belli d’Italia.
La dichiarazione d’intenti è stata siglata, per la parte istituzionale messicana, dal Segretario al Turismo del Michoacan Roberto Monroy e dal Consigliere diplomatico per la Cultura dell’Ambasciata del Messico in Italia Hector Alcantara e, per la parte italiana, da Stefania Baldinotti dell’ l’Istituto Centrale per il Patrimonio immateriale del Ministero della Cultura, dal sindaco della Città metropolitana Giuseppe Falcomatà e dai sindaci di Altomonte e Gerace Giampietro Carlo Coppola e Rudi Lizzi ,da Patrizia Nardi,
esperta di patrimonio UNESCO e referente italiana del progetto e Gloria Lopez Morales, Presidente del CCGM, che hanno ideato e attuato il progetto e redatto la Carta.
Le parole dei protagonisti
“Credo che il Foro sia stato veramente un successo, perché si è aperto un dialogo che non c’era prima e perché tre comunità hanno deciso di portare avanti un programma comune, che sarà un programma di
cooperazione ad ampio raggio “- ha dichiarato Gloria Lopez Morales – “un esempio unico nel mondo che coinvolge le comunità come centro d’interesse e promuove il lavoro delle Organizzazioni non governative, perché questo è il Conservatorio de la Gastronomia Mexicana. La collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella salvaguardia dei patrimoni culturali immateriali è fondamentale per la vitalità e il
futuro di questi patrimoni e non si può prescindere da un lavoro che deve essere condiviso fin dall’ideazione dei processi. L’azione top down è spesso dannosa e non riesce a coinvolgere le comunità di pratica empaticamente e questo può diventare un vero problema, perché la prima cura autentica ai patrimoni immateriali è quella che deriva proprio dalle comunità di riferimento. Penso che la Carta di Reggio Calabria sia una grande opportunità per tutti e credo che avrà molto da raccontare, nei prossimi anni, all’UNESCO”.
l Governo del Michoacán e il Ministero del Turismo, a seguito della firma della Carta di Reggio Calabria – ha dichiarato il Segretario del Turismo dello Stato del Michoacan – “ribadiscono il loro impegno a
continuare a condividere questo importante percorso, mettendo a disposizione le politiche pubbliche e le migliori pratiche che sono state attuate nel Michoacán per più di due decenni, incentrate principalmente sul rafforzamento delle comunità e dei territori, sulla valorizzazione delle cucine tradizionali, sulla visibilità dei cuochi, sulla fornitura di nuovi strumenti che permettano loro di migliorare la qualità della vita, sempre nella stretta osservanza e nel rispetto dei loro usi, costumi e conoscenze ancestrali.