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25 aprile, Musumeci invita alla “sobrietà”: è polemica

Cinque giorni di lutto nazionale per Sua Santità. Non due, non tre come era stato per Papa Giovanni Paolo II, ma cinque. Una decisione del Premier Giorgia Meloni in persona a cui sono seguite non poche polemiche. Il periodo di raccoglimento durerà fino al 26 aprile, inglobando anche il giorno della Liberazione. A riscaldare gli animi sono state soprattutto le parole del Ministro Nello Musumeci che ha invitato a festeggiare il 25 aprile con sobrietà. Una parola che probabilmente non è piaciuta all’opposizione.

Il punto è che un periodo di raccoglimento così lungo non si era mai visto prima d’ora. La prassi vuole che il lutto nazionale sia di due, massimo tre giorni. L’accusa a Palazzo Chigi è quindi di essere un pelino insofferente quando si tratta di festeggiare il 25 aprile e che il lutto nazionale sia l’ennesima escamotage per attenuare una ricorrenza che genera divisioni bipartisan. L’anno scorso Giorgia Meloni aveva suscitato polemiche nell’equiparare il fascismo a “tutti i regimi totalitari”. Due anni prima erano state le dichiarazioni del Presidente del Senato, La Russa, il quale negò qualsiasi riferimento all’antifascismo nella Costituzione, a generare scalpore. Ma anche stavolta che l’intenzione sia di non creare divisioni, l’effetto è in tutt’altra direzione.

L’opposizione ha accusato il colpo, chi più, chi meno. Per chi dice che si ridimensionino le celebrazioni, Verdi e Radicali non ci stanno e anzi questo sarebbe solo l’«ennesimo sintomo di uno stato teocratico», dicono. Il Pd ha scelto di sospendere l’attività fino al 24 aprile, a conferma che per loro il lutto nazionale non può attenuare una ricorrenza così importante. Niente commento, invece, per i 5 stelle che ritengono il silenzio la forma di rispetto più alta in un momento così delicato. Confermato, però, il loro impegno per la celebrazione della festa della Liberazione.

Il governo non ci sta. Che Giorgia Meloni sia la leader dell’erede del partito Movimento sociale italiano non è un precedente. «richiamiamo solamente la sobrietà da osservare in tutte le manifestazioni esterne, fino al giorno del funerale del Pontefice. Nulla si impone, ovviamente. Ognuno la sobrietà la interpreta e vive in base alle proprie sensibilità, con la serenità dei credenti e con la buona educazione dei non credenti… Polemizzare su questo mi sembra davvero fuori luogo. L’auspicio della sobrietà è riferito a tutte le iniziative pubbliche nelle giornate di lutto, non solo a quelle del 25 aprile» è stata la risposta del governo. E il Ministro Musumeci ha aggiunto: «Sia la premier che i ministri all’unanimità, che io stesso, non abbiamo mai pensato né di vietare né di ostacolare alcunché, figuriamoci una celebrazione così importante come l’anniversario della fine della guerra civile e del ripristino della democrazia».

Nel frattempo il momento di raccoglimento riguarda tutte le cariche dello Stato, anche il Presidente della Repubblica. Il 25 aprile, dopo l’Altare della Patria, Sergio Mattarella sarà a Genova per l’ottantesimo anniversario della liberazione – anche se per una breve fermata – prima di fare rientro a Roma nel primo pomeriggio, quando diversi capi Stato e di governo arriveranno da tutto il mondo per partecipare il giorno dopo alle esequie del Papa.

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