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Monumenti di artisti spagnoli a Roma

Tre delle più importanti istituzioni culturali spagnole: l’Instituto Cervantes, la Real Academia de España en Roma e la Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma. Si uniscono le forze per una mostra unica nel suo genere.

  L’esperienza culturale della mostra

“Monumenti di spagnoli a Roma. Passato e presente di un paesaggio culturale” è un’occasione straordinaria per scoprire la ricca eredità storica e artistica che la Spagna ha lasciato nella Città Eterna.
Dall’11 settembre al 15 ottobre, la mostra si dividerà in due sedi d’eccezione la Sala Dalí dell’Instituto Cervantes in Piazza Navona e la Real Academia de España sul Gianicolo.

  La mostra, che sarà inaugurata dall’Ambasciatore di Spagna in Italia Miguel Fernández-Palacios, celebra il lavoro pionieristico dello storico dell’arte Elías Tormo y Monzó. Autore dell’opera Monumentos de españoles en Roma. I volumi originali saranno esposti, ma la mostra non si ferma al passato. Attraverso un sapiente mix di documenti storici e fotografie contemporanee, il visitatore potrà ammirare il dialogo tra storia e presente, comprendendo come i monumenti legati alla Spagna, come Castel Sant’Angelo o le opere del Bernini, continuino a vivere nel paesaggio urbano di Roma.

Breve biografia di Elías Tormo y Monzó

Nato ad Albaida, Valenza, 1869 e morto a Madrid nel 1957, fu un illustre storico dell’arte. Professore all’università di Madrid dal 1904 al 1936, ebbe anche incarichi politici come il ruolo di Ministro dell’istruzione e della formazione professionale della Spagna. Fu tra i fondatori dell’Archivo Español de Arte (1925). Le sue pubblicazioni furono: Desarollo de la pintura española en el siglo XVI (1902); “Las viejas serias icónicas de los rejes de España” (1917). “En las Descalzas reales. Estudios históricos, iconográficos y artísticos” (1917-47, 4 voll.).”Las murallas y las torres, los portales y el Alcázar del Madrid de la Reconquista” (1945),.”Pintura, escultura y arquitectura en España” (1949). Di carattere autobiografico: “Mis confesiones filosóficas” (1947). La sua permanenza nella città durante la Guerra Civile Spagnola (1936-1939) lo immerse in una profonda nostalgia che cercò di mitigare ricercando chiese, palazzi e sepolcri eretti da spagnoli, portoghesi e iberoamericani. Frutto di questa frenetica ricerca scrisse il libro “Monumentos de españoles en Roma”, edito per la prima volta nel 1940.

  Questa iniziativa rappresenta un traguardo significativo nella collaborazione tra le istituzioni spagnole in Italia, offrendo un’esperienza culturale profonda e accessibile a tutti.

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