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Il Codice Civile e Commerciale argentino: una lezione di diritto vivente – Riflessioni dall’IILA

Nel decimo anniversario della sua promulgazione, il Código Civil y Comercial de la Nación argentino rimane un punto di riferimento per i giuristi latinoamericani e non solo. Il volume “Código Civil y Comercial Argentino a diez años de su sanción: Balance y Prospectivas”, curato da Sabrina Lanni e David Fabio Esborraz, e presentato ieri durante un incontro all‘Istituto Italo-Latino Americano (IILA), offre una riflessione sul percorso di unificazione e aggiornamento normativo argentino, attualizzato al contesto economico e sociale che ne ha influenzato la formazione.

La giurisprudenza come dialogo

Il Codice Civile e Commerciale argentino non è solo un testo giuridico. La sua profondità è da ricercare tra le sue pagine, fitte e intrise di una giurisprudenza che protrammo definire “del dialogo”. Un corpus che ha saputo osservare gli altri alla maniera dei Romani – che pur la religione avevano dei Greci – per creare però un prodotto finale, nuovo, originale e rinnovato al suo interno.

In esso coesistono principi tradizionali e le richieste di un mondo in continua trasformazione. Un codice al passo con i tempi e che forse i tempi li anticipava anche quando è nato, nel 2015. La sua eredità sta tutta qui, nella capacità di muoversi in un mare magnum normativo, nel saper attualizzare la materia giuridica partendo proprio dalle esigenze specifiche della società argentina e latinoamericana.

Uno degli aspetti più rilevanti di questo corpus è il suo approccio sistematico: l’unificazione delle materie civile e commerciale non è solo all’atto pratico la scelta di un titolo che le ricomprenda entrambe, ma è un tentativo più ampio di creare una visione coerente e integrata delle norme che regolano le interazioni economiche e sociali, in un contesto globale profondamente cambiato.

Il Codice e la sfida del capitalismo neoliberale e renano

A fare da sfondo alla nascita del Codice argentino si inserisce lo scontro europeo tra capitalismo renano e capitalismo neoliberale. Quest’ultimo in particolare è un sistema economico che promuove l’individualismo, la riduzione dell’intervento statale e la mercificazione di quasi tutti gli ambiti della vita sociale.

Dove la logica di mercato tende a prevalere sulla protezione sociale, il Codice è diventato la bilancia che equilibra la protezione dei diritti individuali con la necessità di tutelare beni collettivi come l’ambiente e i diritti dei consumatori. In particolare il testo ha cercato di creare spazi di protezione per i soggetti più vulnerabili, come i consumatori.

Dalla concezione del diritto dei consumatori come un diritto del mercato si è passati a concepirlo all’interno del Codice argentino come la risposta alle disparità di potere nei confronti dei fornitori di beni o servizi. In un mercato globale dominato da attori economici sempre più potenti, è necessaria una protezione giuridica solida, che argini le dinamiche di mercato dannose verso i consumatori più vulnerabili.

La tutela dell’ambiente

Un altro tema fondamentale del Codice è la tutela dell’ambiente, in senso intergenerazionale e non personacentristico. In un momento storico in cui il capitalismo estrattivo e la globalizzazione mettono sotto pressione le risorse naturali, il Codice argentino realizza una giurisprudenza verde in cui l’ambiente è un bene da proteggere non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future. In cui soprattutto i diritti di proprietà devono essere esercitati nel rispetto dell’ambiente.

Non si tratta, quindi, di un Codice che affida all’ambiente una “personalità giuridica”, come avviene in alcuni ordinamenti, ma che lo integra nel sistema giuridico come un bene collettivo da tutelare attraverso il rispetto delle leggi e delle normative che vincolano il comportamento delle persone e delle imprese.

Un Codice per un diritto vivente

A dieci anni dalla sua promulgazione, il Codice Civile e Commerciale argentino può essere riscoperto in tutte le sue pagine come un strumento dinamico e attento alle esigenze di una società che affronta sfide globali economiche e geopolitiche. Il suo approccio, seppur ancorato a tradizioni giuridiche romanistiche, è aperto all’innovazione e mira a proteggere i diritti collettivi senza sacrificare i principi di libertà individuale.

La mediazione tra mercato e giustizia sociale, è evidente nell’essenza di questo Codice e riflette un diritto che guarda al futuro, senza lasciare indietro le necessità del presente. In questo senso, rappresenta un passo importante nella costruzione di un sistema giuridico latinoamericano che non solo prende in considerazione l’evoluzione sociale, ma anche le sfide globali in termini di sostenibilità e equità sociale.

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