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Brasile e Italia – Dialogo sull’agricoltura sostenibile: la scienza per nutrire il mondo

In tempo di Trump, l’Europa trova opportunità con il Mercosur, in un partenariato strategico che si è trasformato in realtà a dicembre scorso. Ieri, proprio in occasione di questo fruttuoso accordo, il dialogo culturale ha prevalso. L’Ambasciata di Brasile in Italia, insieme al Ministero degli Affari Esteri, al Ministero dello sviluppo, industria, commercio e servizi e in collaborazione anche con l’Apex Brasil, ha presentato un incontro sulle opportunità bilaterali in campo agrozootecnico.

Un’iniziativa che si inserisce all’ordine del giorno, dopo i dazi americani. La sostenibilità rientra di fatto in una tematica di ampio interesse nelle nuove sfide all’alimentazione globale e il Brasile, in quanto terzo esportatore di cibo al mondo, ha dimostrato un grande spirito imprenditoriale nella ricerca di tecniche agricole nuove e più sostenibili.

L’incontro di ieri rappresenta il secondo dialogo sull’agricoltura, diviso in tre panel diversi, con l’intervento di esperti del settore agricolo e zootecnico, oltre che delle istituzioni pubbliche. A presenziare l’evento, l’ambasciatore brasiliano in Italia, Renato Mosca de Souza.

Partenariato Mercosur-UE

L’accordo strategico tra Mercosur(Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay) e Unione Europea si inserisce nello scenario protezionistico internazionale, segnando un risultato senza precedenti nelle relazioni bilaterali tra Italia e Brasile che dimostra benefici di grande valore sui entrambi i fronti.

Il Mercosur è la quinta economia mondiale e primo partner strategico per l’UE. Il 6 dicembre si è giunti alla conclusione di una mediazione economica che ha prodotto obiettivi sostanziali, dall’aumento degli investimenti con incentivi al commercio, alla riduzione dei dazi doganali brasiliani nei confronti di Bruxelles. Tra i beni agricoli che verranno liberalizzati in prima fila c’è l’olio di oliva che dal 2023 ha visto un export UE-Brasile di 485milioni di euro. A seguire vino e malto che rispettivamente contano 221 milioni e 6 milioni di euro. Per i prodotti lattiero-caseari, invece, saranno previste quote tariffarie (TRQ), esenti da dazi.

Attualmente è stata completata la revisione del testo da parte di avvocati-linguisti (legal scrubbing) e il prossimo passo è la traduzione dell’accordo nelle 23 lingue ufficiali europee, oltre all’inglese in cui è già stato redatto. L’obiettivo di lungo termine è preparare l’accordo scritto per presentarlo a giugno alla Commissione Europea.

Tra i contenuti del partenariato rientrano le indicazioni geografiche protette (IG) che riguarderanno 344 prodotti brasiliani in Europa e 220 IG del Mercosur in UE. Rimane prioritario mettere in atto meccanismi di salvaguardia bilaterale che prevedano l’eventualità di reintrodurre le tariffe sui prodotti, qualora si registri una caduta del prezzo o nella produzione europea.

Il settore zootecnico

Rispetto alla salute animale, alla salute delle piante e alla sicurezza ambientale, il Brasile è sempre stato attento alla qualità dei controlli: ispettori europei della DG già si occupano di verificare la conformità di stabilimenti e mattatoi. La capillarizzazione è suddivisa nelle diverse fasi della filiera: nel momento dell’importazione e al controllo dei documenti.

Nel 2008, l’Unione Europea aveva presentato restrizioni sanitarie sulla carne brasiliana. Grazie al pregresso status sanitario il Brasile è cresciuto dimostrandosi favorevole, tra gli altri settori, all’apertura del mercato zootecnico che bisogna ricordare rappresenta l’1,5% del consumo attuale europeo, in carne bovina, e l’1,4%, in pollame.

Prospettive di apertura

Dal 2023, con il governo Lula, il Brasile ha cambiato postura, aprendosi allo scambio. Ha altresì dimostrato importanti sforzi nella deforestazione investendo 250 milioni di euro in multe e sequestri per inibire le azioni illegali che minacciano il territorio ammazzonico.

Per il versante europeo Andrea Rocchi, presidente del CREA, ha sottolineato come la filiera della qualità, la stessa di cui l’Italia vanta un grande orgoglio, non si costruisce in un solo Paese, ma nasce dalla collaborazione attiva. L’agricoltura italiana è condannata alla perfezione, ma la sua perfezione non è sganciata dal Brasile da cui la catena agroalimentare comincia.

La filiera della qualità e dei controlli, sia nel settore agricolo, quanto in quello zootecnico , si costruisce sui progressi tecnologici generali, insieme.

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