Ora che la riforma della “Buona scuola” è stata approvata al Senato e che il 7 luglio dovrà ricevere il via libera definitivo da Montecitorio, i precari ma anche i dirigenti si chiedono cosa accadrà a settembre: bisogna chiarire innanzitutto che non tutti avranno un posto al suono delle prime campanelli. Le assunzioni avverranno in tre fasi: la prima avverrà nelle prossime settimane, quando la legge ancora non sarà in vigore e riguarderà 21.880 persone: sono quelli che verranno assunti in base alla legislazione vigente sui posti lasciati liberi dai pensionamenti, sulle dimissioni volontarie o a causa di decessi. Come accaduto fino a oggi, il 50 per cento sarà preso dalle Gae (le graduatorie ad esaurimento) e l’altro 50 per cento dagli iscritti nelle graduatorie dei concorsi, sia quello del 2012 sia i precedenti; la seconda avverrà dal giorno dopo l’entrata in vigore della nuova legge si avvieranno le procedure per l’assunzione di 10.849 docenti che saranno presi dal serbatoio delle Gae e del concorso 2012; la terza fase riguarderà l’organico di potenziamento dell’offerta formativa: ovvero 55.258 nuovi maestri e professori che si dividono in 48.812 posti comuni e 6.446 posti per il sostegno. Queste persone riceveranno attraverso un servizio telematico che il Miur sta predisponendo una comunicazione della loro assunzione entro il 31 ottobre.
I presidi, invece, formuleranno il loro piano dell’offerta formativa (Pof) nel 2016 e a seguito di quello, nell’anno scolastico 2016/2017, potranno scegliere quali docenti confermare: da quel momento in poi si avvierà la macchina della vera e propria “scuola-azienda” tanto voluta dal Premier e dai suoi Ministri.
Mirko Olivieri
29 giugno 2015