Ma già da ora la Legge di Stabilità non sembra convincere.
Le prime perplessità arrivano intanto da Bruxelles, dove la commissione europea esprime “seri dubbi” sulla web tax italiana. A dichiararlo è stata la portavoce del commissario europeo sulle materie fiscali, Algirdas Semeta: “Abbiamo seri dubbi sull’emendamento per come è scritto ora, dal momento che sembra andare contro le libertà fondamentali e i principi di non discriminazione stabiliti dai Trattati”, ha detto la portavoce Emer Traynor.
La manovra impone a chi vuole acquistare “servizi di pubblicità e link sponsorizzati on line” di rivolgersi obbligatoriamente a “soggetti titolari di partita Iva rilasciata dall’amministrazione finanziaria italiana”.
L’emendamento, promosso è stato promosso da Francesco Boccia, presidente Pd della commissione Bilancio di Montecitorio, che oggi ha difeso la web tax, dicendo che questa: “ha il solo obiettivo di tutelare le imprese italiane dalla concorrenza sleale in cui sono costrette ad operare e dove esiste un dominio incontrastato delle multinazionali”.
“Chiediamo” –ha affermato il presidente dell’Anci Piero Fassino- “che il governo vari nel Consiglio dei ministri del 27 dicembre un decreto correttivo. Se così non fosse si aprirà un’esplicita fase di conflittualità”.
Nonostante le perplessità e le polemiche domani la Camera voterà la fiducia chiesta dal governo sulla legge di Stabilità, bloccando qualsiasi ipotesi di ulteriori modifiche.
di Luigi Carnevale
19 dicembre 2013