Non essere andati al Quirinale-ha detto Grillo-”non è uno sgarbo. Non voglio che lo si veda così. Con i giochi già fatti bisognava andare lì a far cosa?”. E su Napolitano il leader del Movimento ammette che c’è un “rapporto che si è complicato perché non rappresenta più la totalità degli italiani, è un presidente di settore. Quindi con i giochi già fatti era inutile andare”.
Anche oggi l’ex comico ribadisce quanto affermato qualche giorno fa, cioè l’intenzione di chiedere “l’impeachment per Napolitano perché è di parte. E su questo decido io”.
Ad accompagnare Grillo al Senato c’era anche Claudio Messora, il responsabile della comunicazione del movimento ed è anche in riferimento a lui che si sono toccate tematiche interne al Movimento come la questione del reato di clandestinità cancellato da un emendamento dei senatori 5 Stelle, poi bocciato dallo stesso Grillo.
Quest’ultimo si è poi soffermato sulla questione della legge elettorale ed ha dichiarato: “Abbiamo un presidente del Consiglio – sostiene – che va in televisione a mentire, dicendo che noi non vogliamo cambiare il Porcellum. Siamo all’analisi comportamentale, ci sono grossi problemi”. “Sarebbe meglio andare al voto, in qualsiasi modo”.
di Luigi Carnevale
28 ottobre 2013