Gli avvocati di Berlusconi Niccolò Ghedini e Roberto Borgogno, avevano chiesto per il proprio cliente il minimo della pena (un anno) poiché incensurato. Avevano inoltre depositato un ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo e sollevato perplessità sulla costituzionalità della legge Severino, che secondo i legali violerebbe l’articolo 25.
Secondo il Procuratore generale Bertolè Viale invece le eccezioni di costituzionalità presentate dai legali di Silvio Berlusconi non possono “entrare” in un giudizio di rinvio e non sono pertinenti con la decisione sull’interdizione. Pertanto lo stesso Pg ha determinato l’interdizione di due anni per il Cavaliere.
Adesso i giudici hanno quindici giorni di tempo per depositare le motivazioni, poi come già annunciato dall’avvocato Ghedini Berlusconi farà ricorso in Cassazione, che tra la fine dell’anno e l’iniziò del 2014, dovrebbe dare una sentenza definitiva, anche se la decadenza da senatore –di cui molto si è parlato in questo mese- dovrà comunque essere votata dalla giunta delle elezioni del Senato e dall’aula di Palazzo Madama.
Dal mondo politico arrivano le prime reazioni: il ministro delle Riforme istituzionali, Gaetano Quagliariello ha detto: “La legge Severino prevede un’interdizione di sei anni, che è il triplo della sentenza di interdizione emessa dalla Corte d’appello di Milano. Forse una riflessione su quella legge, trovare una sede nella quale si possa evidenziare la sua costituzionalità e la sua congruenza con le leggi comunitarie, è un fatto di buon senso”. Più pungenti le parole del capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta, che ha affermato: “Sappiano i giudici che potranno anche decidere sull’interdizione di un politico, ma non potranno mai mettere a tacere la leadership di colui che continua e continuerà a rappresentare nel Paese la maggioranza degli italiani”.
“Noi non crediamo assolutamente che ci sarà una conseguenza sul governo” –ha affermato invece il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo- “perché Silvio Berlusconi ha tenute distinte le vicende personali da quelle di governo”. Preoccupate anche le dichiarazioni del Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi che commentando la sentenza ha detto: “La notizia è talmente immediata che Bisogna lasciare depositare la polvere. Il nostro paese ha bisogno di tutto tranne che di instabilità politica perché i mercati rispondono subito”.
di Luigi Carnevale
19 ottobre 2013