Il Qube si caratterizza per avere a disposizione uno spazio di tre stage, ognuno caratterizzato da un tipo particolare di genere e stile musicale,con innumerevoli dj e vjset. Non mancano spettacoli con dj set e ballerini, uomini e donne, con costumi e scenografie di volta in volta particolari. Nella scorsa serata di lunedì 25 novembre, per esempio, l’ambientazione era messicana con il tema “Que viva Mexico”. A ritmo di musica mariachi e tropicale, i dj che si sono alternati in consolle hanno dato un assaggio del caldo clima del paese del centro America.
Ballerini all’ombra di vistosi sombreri hanno ballato sul palco con una scenografia e una cornice che rasentava a tratti la blasfemia, presentando sugli schermi l’immagine della Madonna con il viso da teschio. L’anticonformismo e l’anticonvenzionalismo la fanno da padroni, insomma. La serata appena conclusasi di ieri sera 2 dicembre ha visto un AGM in versione Deluxe. Si tratta di un appuntamento questo che potenzia gli inconfondibili tratti che caratterizzano di per sé l’AGM. Le sonorità vintage dell’indie-rock si mescolano alle rotondità electro, ma tutto è più luccicante, curato ed elaborato grazie alla collaborazione dei migliori artisti AGM. Si aggiunge la partecipazione di un ospite. L’ultima serata dello scorso lunedì 2 dicembre ha visto come ospite i Friendly Fires, gruppo musicale inglese di St. Albans nell’Hertfordshire. Jack Sadvige, il batterista della band, è stato alla consolle durante la serata. Un caotico caleidoscopio di giovani del panorama romano.
Una discoteca fatta solo ed esclusivamente per divertirsi senza pregiudizi o preconcetti o standard. Il suo non essere aderente a dei canoni, ma totalmente anticonvenzionale, conosciuta anche per le serate Mucca Assassina, serate dedicate specificamente al pubblico omosessuale. Ora in tutto questo divertirsi, l’unica cosa che ci auguriamo è che nella trasgressione della discoteca del lunedi sera, non si nasconda la causa di un martedì mattina all’insegna della più barbara emicrania al tavolo della scrivania d’ufficio o a prendere noiosi appunti in una lezione universitaria. Del resto siamo italiani, non c’è mal di testa che un buon espresso non possa alleviare!
Raffaella Antonini
3 dicembre 2013
montaggio video di Mattia Coletti