Di magnitudo 6.7, la scossa è stata avvertita in tutta l’India settentrionale causando terrore e panico tra i turisti e i cittadini che, passeggiando per le vie della capitale, hanno visto templi, monumenti e siti archeologici cadere a pezzi. Tra le città più colpite, infatti, vi è proprio la capitale del Nepal in quanto l’epicentro del terremoto è stato localizzato proprio a 17km a sud di questa.
“Ci sono state diverse scosse di assestamento, una notte orribile. Molte persone hanno dormito nelle loro auto o per strada”, racconta all’ANSA Chris Decker, funzionario dell’Undp in Nepal, che ha passato la notte in macchina con la famiglia, compresi i due figli piccoli.
Ad aggravare la situazione è stata una valanga che nelle prime ore di questa mattina ha colpito il campo base sull’Everest causando 18 morti, vari feriti e tanto panico nei volti della gente. Hanno assistito alla scena anche una coppia di italiani che ha raccontato il momento di terrore dichiarandosi viva per miracolo. “Abbiamo visto i templi e il palazzo reale di Durbar Square afflosciarsi davanti ai nostri occhi come tasselli di un domino”, hanno aggiunto in un secondo momento gli italiani.
Molti al momento i dispersi e le segnalazioni di persone intrappolate sotto le macerie. Anche sotto la torre Dharahara, uno storico monumento di 62 metri, nove piani, patrimonio Unesco e una delle mete preferite dai turisti nella capitale nepalese, crollata al suolo come molti altri monumenti.
La situazione, per il momento, resta instabile nell’intero Paese: aeroporti bloccati, ospedali intasati a causa dell’arrivo di moltissimi feriti e decine di migliaia di persone sono ancora riversate nelle strade delle città per la paura di nuove scosse di assestamento.
Dal resto del mondo, l’Onu lancia l’allarme e si dichiara disponibile ad assistere il governo del Nepal a rispondere a questa terribile tragedia.
Mirko Olivieri
26 aprile 2015