Non dimenticando che l’Egitto è famoso per le leggende che circolano intorno a diverse maledizioni, prima fra tutte la cosiddetta “maledizione di Tutankhamon”, anche se niente prova che queste storie abbiano un reale fondamento, è bene rilevare che in quella sconfinata e misteriosa regione, secondo l’egittologo del museo Campbell Price, vigeva la credenza che se una mummia veniva distrutta, la statua raffigurante i lineamenti del defunto sarebbe tornata a vivere, ospitando l’essenza spirituale del deceduto.
Da qui lo studioso spiega il movimento della pesante effige, aggiungendo che lui è il solo a disporre della chiave della vetrina. L’uomo giura di aver risistemato la statua nella sua posizione naturale, e di averla trovata nuovamente girata il giorno successivo, quindi i dubbi aumentano, anche se inevitabilmente, Price viene smentito dal fisico Brian Cox, convinto che lo spostamento sia dovuto al fatto che la base in pietra della statua di Neb-Senu, scivoli facilmente sul vetro che la sostiene, ulteriormente sollecitata dalle vibrazioni dei visitatori che vi passano accanto. In sintesi, non sappiamo chi abbia davvero ragione, e di conseguenza l’oscuro enigma è per il momento irrisolto.
Selene Virdò
24 giugno 2013