Ancora stragi in mare. Ancora tante vite che potevano essere salvate. Forse si, forse no. Migranti che scappano dalle terre natie per cercare fortuna nel Bel Paese, e forse, tutti noi che viviamo in Italia, ci chiediamo chissà quali promesse gli verranno fatte, chissà l’immagine che hanno di questa terra, quale possa essere, per spingerli a tanto. Questa volta però è la tragedia più grande di sempre. Sono partiti il 900, alcuni superstiti giurerebbero anche 950, stipati su un peschereccio che al largo delle coste libiche si è rovesciato, disperdendo i corpi in mare. Solo 200 erano donne e i bambini tra i 40 e i 50.
Alcuni uomini impegnati nelle ricerche sperano di trovare altri superstiti, finora sono solo 28. Le condizioni dell’acqua a circa 17 gradi restituiscono alcune speranze nei soccorritori, anche se queste vengono smorzate dal forte odore di nafta e dalle macchie di olio presenti nelle acque.
Oggi sono forti le polemiche attorno alle operazioni Mare Nostrum e Triton, messe in piedi dall’Italia e dall’Europa. La missione istituzionale dell’Agenzia di Triton è quella di operare alle frontiere, non tanto quella di recuperare i corpi in mare, tranne qualche sporadico caso di soccorso come in questo caso. Il budget mensile di queste operazioni sono di quasi 3 milioni di euro al mese. Qualche domanda vien da sé porsela.
Jessica Donadio
21/04/2015[poll id=”24″]