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Verso le elezioni in Germania: un ciclo di incontri sui temi caldi

epa11908179 ATTENTION EDITORS - EMBARGOED FOR PUBLICATION UNTIL 19 FEBRUARY 2025 AT 20:15 CET German Chancellor Olaf Scholz (L) of the Social Democratic Party (SPD) shakes hands with his conservative rival, leader of Christian Democratic Union (CDU) Friedrich Merz (R) during the last TV debate in a WELT TV studio prior to general elections in Berlin, Germany, 19 February 2025. EPA/MICHAEL KAPPELER / POOL

Domenica 23 febbraio si terranno le elezioni generali in Germania, che decreteranno la nuova composizione del Bundestag e la nomina del nuovo cancelliere. Quello tedesco sarà un voto decisivo, ecco perché la rivista ytali ha organizzato il ciclo di incontri “Discutendo di Germania”, volto a toccare i temi caldi di questa tornata elettorale.

Dalla questione dell’immigrazione alla crisi economica, sono molti i motivi per cui bisogna parlare delle elezioni tedesche.

Discutendo delle elezioni in Germania

“Discutendo di Germania” è il ciclo di incontri online, organizzato dalla rivista ytali nelle giornate del 6, 12 e 19 febbraio e curato da Sandra Paoli

Sono intervenuti tre esperti del mondo germanofono, in particolare: Angelo Bolaffi, filosofo della politica e germanista, che ha parlato dell’evoluzione del quadro politico tedesco nell’ultimo decennio, fino alle più recenti vicende; Tobias Piller, redattore economico del Frankfurter Allgemeine Zeitung; Rino Pellino, corrispondente della Rai da Berlino, ha concluso parlando degli umori del paese, che hanno determinato un dibattito pubblico senza precedenti.

Fonte: Ytali.

I temi caldi: immigrazione ed economia

Perché occorre parlare delle elezioni in Germania? Diverse sono le questioni spinose, che stanno letteralmente spaccando il paese, rendendo queste elezioni oltremodo cruciali.

Primo fra tutti, il tema dell’immigrazione, esploso dopo gli attacchi di dicembre (a Magdeburgo, Aschaffenburg e Monaco) e che ha fortemente irrigidito i partiti. L’Unione cristiana di Cdu-Csu vuole una stretta sull’immigrazione clandestina, inasprendo la politica d’asilo e rafforzando i controlli ai confini, oltre a quelli biometrici negli spazi pubblici.

La sinistra uscente di Scholz (Spd) e dei Verdi ha infatti accelerato le procedure d’asilo, una situazione che non è piaciuta all’ultradestra di AfD. Quest’ultima vuole infatti controlli permanenti alle frontiere, respingimenti (che però violerebbero il diritto internazionale) e detenzione preventiva. Anche la nuova “sinistra conservatrice” del Bsw ha posizioni del genere.

Fonte: ISPI

Il secondo problema è poi quello dell’economia, a causa della lunga recessione che sta colpendo la Germania. Aumentano la disoccupazione e le imposte, mentre calano gli investimenti esteri.

A ciò si aggiunge il difficile quadro geopolitico attuale (in primis per via del vicino conflitto russo-ucraino), che ha gravato sul sistema importazione-esportazione dell’energia, che aveva funzionato fino allo scoppio della guerra. Dopodiché, si aggiungono i dazi di Trump e i problemi dati dalla concorrenza cinese, come la crisi dell’industria automobilistica.

Tutto questo ha provocato un buco di bilancio pari a circa 25 miliardi di euro.

Germania, esteri e ambiente

Da decidere è anche il futuro del fondo per la modernizzazione dell’esercito (100 miliardi), istituito dopo lo scoppio del conflitto. Pur avendo raggiunto il target del 2% del Pil volto alla difesa dell’Ucraina, per mantenere il bilancio servirebbero 30 miliardi aggiuntivi all’anno.

Le elezioni imminenti saranno anche un’importante occasione per ripensare il ruolo politico di Berlino nell’Ue e nella Nato. Anche su questo i partiti si differenziano: Linke, AfD e Btw , per esempio, puntano all’anti-americanismo.

L’ultimo sassolino nella scarpa è infine la transizione energetica, giacché gli obiettivi climatici sono stati di gran lunga tralasciati, per dare la precedenza all’emergenza bellica.

Fonte: Europa Today

Cosa dicono i sondaggi

Dopo il crollo della coalizione semaforo (che includeva i socialdemocratici di Spd, i liberali di Fdp e i Verdi), la sfiducia a Scholz è stata inevitabile. Stando poi agli ultimi sondaggi, la sinistra non sembra destinata a tornare al potere. Mentre Spd e Verdi calano, stanno infatti salendo Cdu-Csu e AfD.

L’ipotesi di un’ampia coalizione di centro-destra, con a capo Friedrich Merz, non è poi così improbabile.

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