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L’Ucraina sceglie l’Ue con una schiacciante maggioranza

votazioni-ucrainaUCRAINA – Oggi 34 milioni di cittadini ucraini, dopo che lo scorso agosto il presidente Petro Poroshenko ha decretato lo scioglimento della Rada, è stata chiamata alle urne per le elezioni parlamentari anticipate, che dopo circa un anno di proteste dovrà rinnovare una Rada composta da 450 seggi, assegnati per metà con il proporzionale e metà con il maggioritario.

Restano vuoti una trentina di scranni della Crimea, dove non si vota, essendo stata annessa da Mosca, dopo il controverso referendum di marzo. Non si vota neanche nelle zone controllate dai ribelli filorussi nelle regioni orientali di Donetsk e Lugansk, dove sono state convocate autonome elezioni parlamentari e presidenziali, già fissate per il 2 novembre.

Secondo i sondaggi il favorito era il Blocco Poroshenko con il 25-30% dei voti, e così è stato. Infatti, secondo i due exit poll, il partito Patria di Iulia Timoshenko, ex icona della rivoluzione arancione è detenuta politica sotto la presidenza Ianukovich, è arrivata al 5,6% rimanendo appena sopra la soglia di sbarramento elettorale del 5%

L’affluenza alle urne in Ucraina ha superato il 40% e secondo l’ultimo dato aggiornato alle 16:00, che si riferisce solo a 127 distretti elettorali su 198, la percentuale più alta di votanti (49,27) si registra nella regione occidentale di Leopoli, quella più bassa (23,16) nella regione di Lugansk in buona parte in mano ai miliziani separatisti.

Invece nelle regioni “separatiste” del sud-est ucraino, dove in parte sono in mano ai miliziani filorussi, sempre alle ore 16 solo, è andato a votare un cittadino su quattro.

Giunge notizia che tre giovani giornalisti, candidati nel partito del presidente ucraino Petro Poroshenko, sono stati aggrediti mentre viaggiavano in auto vicino a Znamianka, nell’Ucraina centrale. I tre candidati, Mustafa Naiem, Serghii Leshchenko e Svitlana Zalishchuk, sarebbero stati aggrediti sette individui che avrebbero lanciato grosse pietre contro la loro auto. Il motivo che ha originato l’aggressione è stata la denuncia, da parte dei tre giornalisti di avvenuti brogli elettorali a favore di Oles Dovghi, candidato vicino all’ex sindaco di Kiev Leonid Cernovetski.

A caldo, commentando i primi risultati, nonostante non siano definitivi, Poroshenko, che ha votato nel suo seggio a Kiev, nel palazzo degli ufficiali,  ha dichiarato: “Spero che queste elezioni mi consentiranno di creare una coalizione filo europea, di fare le riforme e di formare una squadra forte per costruire un Paese forte che porti la pace nel Donbass”.

Dopo queste elezioni nasce il vero interrogativo e cioè se dopo la vittoria delle forze pro Ucraina unita, rispetto a quelle filo russe quale sarà la Rada che emergerà dal voto e che classe politica verrà formata. Sarà più radicale oppure in Parlamento torneranno i politici di sempre, indossando nuove divise si ma manovrati dagli oligarchi, che hanno solo fatto un passo indietro ma non sono usciti di scena.
Infine il dilemma più grosso: il nuovo Parlamento consentirà a Poroshenko la necessaria stabilità per governare, per affrontare le riforme che il paese ha bisogno? L’aternativa sarebbe offrire a Putin la sponda per proseguire politiche separate, ma questo di fatto annullerebbe il risultato delle elezioni e porterebbe ad una situazione di stallo.

Sebastiano Di Mauro
26 ottobre 2014

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