Chega è il nuovo partito di estrema destra portoghese. Nato nel 2019, Andrea Ventura il suo fondatore, è oggi la seconda forza politica del Paese dopo Alleanza Democratica. Il nome è chiaro: in portoghese “chega” vuol dire “basta”, in politichese è un taglio netto che recide il cordone ombelicale lisbonese alla sua tradizione socialista. Inaspettata la virata a destra, ma soprattutto improvvisa. Dopo che i nazionalisti, gli anti-migranti e i fondamentalisti cristiani sono riusciti a conquistare l’Europa e a stendere un velo nerissimo su tutto il continente, il Portogallo rimaneva l’unico Paese ad aver mantenuto fermo il suo asse sulla sinistra.
La natura ideologica di Chega ha però saputo conquistare la posizione del Partito socialista, mettendo fine al bipolarismo. O almeno è quanto ha dichiarato Ventura, ex commentatore sportivo e giurista che con i suoi toni aggressivi, lo stile populista, ha costruito una retorica dura, generando consenso con discorsi contro “l’élite”, “la corruzione”, ma anche con toni molto invettivi nei confronti di immigrati, minoranze e rom.
E’ dunque questa la nuova realtà portoghese. Interessante perché la tolleranza zero per la criminalità, le riforme dure del sistema giudiziario e la riduzione delle tasse e del settore pubblico, unite all’opposizione al multiculturalismo e all’immigrazione irregolare, hanno costruito l’architrave di un rapido successo elettorale. Addirittura Chega sarebbe passato da un solo 1 seggio in Parlamento a quasi 50 deputati nel 2024. Un risultato eccezionale, ma che fa anche rabbrividire. Il sintomo questo, di una patologia che in Europa è rappresentata dalla maxi-coalizione di estrema destra tra più partiti da ogni parte del continente: AfD in Germania, Fratelli d’Italia in Italia, Rassemblement National in Francia e Vox in Spagna.
Cosa ci dice di noi Chega?
Il successo di Chega in Portogallo dice molto più sull’Europa di oggi che del Paese in sé. Partiti anti-sistema con un linguaggio diretto, spesso populista, offrono soluzioni semplici ad elettori stanchi di politicanti inefficienti e di un panorama geopolitico che si surriscalda ogni giorno di più. Questo ci suggerisce una crisi di fiducia nei partiti tradizionali che Chega, come Vox in Spagna o il Rassemblement National sono in grado di sfruttare a proprio vantaggio.
Probabilmente il Portogallo, simbolo di Paese impeccabile, resistito all’ondata dei nazionalismi in Europa, è l’esempio di una delusione che nasce dalla necessità di dover leggere prima chiaramente la realtà: nessun Paese è immune al processo della storia. Che l’Europa stia virando a destra è un fatto e come tale va visto, più che demonizzato.
In tutto il Vecchio Continente si stanno cercando alternative radicali alla delusione, alla rabbia o ancor prima alla paura. Ciò mette sotto pressione l’UE perché i partiti che spingono a destra il continente, criticano proprio quelle politiche europee di immigrazione, ambiente e diritti civili. Se l’Europa sta cambiando volto politico, rompere gli equilibri politici non è semplice, ma ci ricorda che la democrazia è viva e come tale, anche fragile. Chega, la virata a destra del Portogallo ci insegnano tutto questo.