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Difesa: arriva il coordinamento sulla deterrenza nucleare per Francia e Londra

Per la prima volta Francia e Regno Unito hanno firmato un’intesa che stabilisce il coordinamento sulla deterrenza nucleare. Si chiama Northwood Declaration ed è un accordo storico che nasce con l’obiettivo di proteggere il continente da qualsiasi “minaccia estrema”. I rispettivi deterrenti – francese e inglese -rimangono indipendenti, ma possono collaborare.

La decisione è stata formalizzata oggi, in occasione della Conferenza dei Volenterosi sull’Ucraina, ospitata a Londra e rappresenta una manovra inedita nella direzione di un’Europa che vuole rafforzare la cooperazione e il coordinamento.

Cosa prevede l’accordo

L’intesa Franco-inglese è tornata? A rispondere è la pianificazione interna di quest’accordo. Le due nazioni hanno stabilito un impegno a partire dalla creazione di un Nuclear Steering Group bilaterale, incaricato di guidare la cooperazione politica e militare nel settore.

Il passo successivo sarà quello di intensificare le esercitazioni congiunte, armonizzare le posture strategiche e valutare insieme l’evoluzione tecnologica delle rispettive forze, inclusi i sistemi missilistici a lungo raggio e le applicazioni di intelligenza artificiale.

A rilanciare l’asse strategico ci sarebbe una collaborazione più profonda che ha a che fare anche con difesa convenzionale, sviluppo di tecnologie antidrone, cooperazione spaziale e sicurezza energetica. Si parla anche di un coordinamento sul fronte immigrazione, per gestire le richieste d’asilo secondo un meccanismo “uno dentro, uno fuori”.

L’importanza della Northwood Declaration

“La nostra responsabilità è storica”, ha detto Macron. “Siamo più forti insieme”. Il vertice a Londra non è stata solo un’occasione sul piano formale. La Northwood Declaration rappresenta un passaggio simbolico tra le guerre in corso, il ritorno dei nazionalismi e la questione del potenziamento nucleare.

In questo contesto il Regno Unito ha scelto di allearsi col suo lontano compagno diplomatico francese. A otto anni dalla Brexit, così facendo, Londra rientra nelle questioni europee di sicurezza per ricostruire la credibilità strategica del continente.

La potenzialità di questa svolta strategica risiede tutta nelle modalità in cui gli altri Paesi europei sceglieranno di rispondere. Se rimarranno ai margini di questa intesa, il coordinamento franco-inglese potrebbe risultare un ulteriore tentativo vuoto di risollevare l’Europa negli ordini internazionali. Se invece l’Europa si costituirà soggetto politico-costituzionale – come prevedeva il progetto che ne ha istituito la nascita -, allora si potrebbe avanzare l’ipotesi che quella stretta di mano tra Stramer e Macron è davvero l’inizio di un nuovo capitolo europeo.

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