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Trump annuncia la riapertura della prigione di Alcatraz: sarà davvero realizzabile?

L’ex prigione di Alcatraz è al centro delle discussioni dopo le ultime dichiarazioni di Trump. Il Presidente degli Stati Uniti ha recentemente condiviso la sua intenzione di riaprire e rendere nuovamente operativo l’ex penitenziario. Ma è davvero possibile farlo?

La storia dell’isola di Alcatraz

La prigione di Alcatraz prende il nome dall’omonima isola nella baia di San Francisco in cui è situato. Questo penitenziario è conosciuto in tutto il mondo per aver ospitato noti criminali, come Al Capone e Robert Stroud.

La struttura è inizialmente nata nel 1850 come base militare, trasformandosi poi in prigione militare. Solo nel 1934 nasce la storica prigione di massima sicurezza. La sua posizione isolata era fondamentale per evitare ogni tipo di fuga da parte dei detenuti. Forti correnti di acqua fredda e la distanza dalla terra ferma scoraggiavano ogni tipo di tentativo. 

Foto: paesionline.it

La prigione di Alcatraz rimane attiva fino al 1963 quando una serie di motivi economici, tecnici e politici porteranno alla chiusura. Essendo una struttura isolata, i costi dei rifornimenti trasportati tramite barca fanno alzare notevolmente i costi di gestione. Le grandi correnti ed il clima marino corrodono velocemente l’edificio, che richiede frequenti lavori di ristrutturazione. Durante quegli anni, nella politica si comincia a parlare di un approccio penitenziario più riformatore invece che punitivo: Alcatraz era un simbolo della punizione severa e quindi non più al passo con le idee del tempo. Tutti questi motivi sommati all’area di cambiamento portano alla chiusura della prigione.

Nonostante la sua corta attività, meno di trent’anni, la prigione è famosa in tutto il mondo ed è contornata da tante storie e misteri. Dal 1972 Alcatraz è nel sistema dei Parchi Nazionali come sito storico ed è possibile visitarla. 

Ad oggi è una delle attrazioni turistiche più gettonate degli Stati Uniti. È possibile visitare le celle, i corridoi e lasciarsi trasportare dai tour guidati che immergeranno i turisti nelle storie dei detenuti che hanno vissuto lì. 

Alcatraz 2.0: le motivazioni e gli ostacoli di Trump

In un discorso del 4 maggio 2025,Trump ha dichiarato di voler riaprire la prigione di Alcatraz.  Il Presidente degli Stati Uniti ha tenuto a specificare che questo è uno dei punti della sua agenda di “legge e ordine” che vuole realizzare durante il suo mandato. 

L’idea è quella di rendere operativo il carcere, dopo una ristrutturazione ed ampliamento. La struttura dovrebbe essere modernizzata agli standard di sicurezza attuali, pur mantenendo la caratteristica dell’isolamento dalla terraferma. L’idea nasce dalla volontà di isolare e rinchiudere i criminali lì i criminali più pericolosi e violenti del Paese. In modo vago, il Presidente ha anche alluso alla fallacia dei giudici di condannare e deportare i criminali più pericolosi, rendendoli un potenziale rischio per gli Stati Uniti. Per Trump, Alcatraz è la soluzione ideale per ospitare e tenere sotto controllo questi criminali, essendo la prigione un simbolo di sicurezza ed isolamento in tutto il mondo. La gestione del carcere sarebbe affidata ad una collaborazione tra il Federal Bureau of Prisons, il Dipartimento di Giustizia, l’FBI e il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale.

L’idea del Presidente ha suscitato immediatamente discussioni e preoccupazioni per la possibile realizzazione del progetto. Tra le prime ad intervenire è Nancy Pelosi, ex presidente della camera, che ha espresso i suoi dubbi sull’effettiva realizzazione dell’idea. Le sue preoccupazioni sono principalmente orientate verso la natura attuale dell’isola di Alcatraz: ad oggi è un parco nazionale, attualmente gestito dal National Park Service ed è meta di turisti provenienti da tutto il mondo.

Foto: viaggi-usa.it

Questo potrebbe essere il primo scalino legale da superare. Inoltre, il problema sorge anche per l’aspetto finanziario della ristrutturazione: al momento, non esistono fondi stanziati dal Congresso per la realizzazione del progetto.

Trump ha condiviso le sue intenzioni, che non sembrano essere state accolte con grande entusiasmo. Molti sono gli ostacoli da superare, finanziari, legali, storici e logistici. Al momento però la sua realizzazione sembra ancora molto lontana.

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