Toc Toc ? Dopo la polmonite che l’ha costretta a rimanere a riposo “forzato” Ursula Von der Leyen risponde presente e annuncia la bussola per la competitività europea, ovvero la risposta economico-industriale europea ai proclami del presidente Trump seguiti dai primi decreti presidenziali.
Durante la presentazione delle misure per il rilancio dell’Unione europea nel confronto con Stati Uniti e Cina, la presidente della Commissione ha invitato i governi degli Stati membri a contribuire insieme alle Istituzioni europee nell’affrontare la stagnazione economica dell’Unione, definendo politiche volte a stimolare la crescita.
“Il nostro modello di business si è basato fondamentalmente su manodopera a basso costo, presumibilmente dalla Cina, energia a basso costo dalla Russia e parzialmente esternalizzando la sicurezza e gli investimenti in sicurezza”, ha detto la presidente durante la presentazione delle misure, per poi continuare affermando che “Abbiamo un piano, abbiamo una tabella di marcia. Abbiamo la volontà politica. Ora, ciò che conta e conta davvero è la velocità e l’unità”, sottolineando che l’Unione deve compiere sforzi per stimolare l’innovazione, portare avanti la decarbonizzazione e garantire le forniture energetiche e i flussi commerciali.
Così la presidente della Commissione ha presentato le misure, riprese dai Piani Draghi e Letta e messe insieme in unico documento programmatico, che dovranno aiutare l’Unione Europea a colmare il gap con Stati Uniti e Cina.
Il piano e le misure presentate da Von der Leyen sono stati seguiti da un duro ammonimento della presidente che ha commentato “non fare nulla in questo momento per l’Europa potrebbe determinare un futuro di bassa crescita, con meno reddito per gli occupati, meno welfare per gli svantaggiati e meno opportunità per tutti”.
Le priorità della bussola e del piano di rilancio europeo
Il primo settore che coinvolgerà gli sforzi dell’Unione sarà quello dell’energia. L’energia sarà al centro delle misure a sostegno delle imprese, poiché le aziende lamentano che i continui rialzi dei prezzi dell’energia, che sono aumentati vertiginosamente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, rendono difficile per loro competere con altre parti del mondo. La Commissione come prima forma di sostegno esorta i governi nazionali a intensificare gli investimenti nelle reti elettriche e negli impianti di stoccaggio europei per consentire il passaggio a fonti di energia più rinnovabili rilanciando il green deal europeo come risposta efficace di ripresa economica.
L’obiettivo principale delle misure a sostegno di approvvigionamento di energia a costi sostenibili è quello di aiutare le industrie carbonifere a ridurre le loro emissioni riconvertendo le loro attività per contenere le emissioni di Co2 che provocano il fenomeno del surriscaldamento del pianeta, promettendo piani mirati per i produttori di acciaio e prodotti chimici. L’obiettivo è di ridurre del 90% le emissioni dell’UE nel 2040.
La Commissione, al fine di favorire gli investimenti per la riconversione energetica europea, sta pianificando di riutilizzare i finanziamenti regionali non spesi per progetti che soddisfano il suo programma di competitività e invita le Istituzioni finanziarie europee, come la Banca europea per gli investimenti (BEI), a incanalare i finanziamenti verso i programmi strategici al rilancio economico europeo.
L’Ue, pertanto, andrà avanti sul rilancio del Green Deal, “L’obiettivo è lo stesso, ma vogliamo raggiungerlo meglio e più velocemente; quindi, dobbiamo ridurre la complessità perché la net zero economy è decisiva per la nostra prosperità. Per questo motivo dobbiamo supportare le industrie tradizionali, a partire dall’auto”, afferma la presidente. I produttori rischiano multe milionarie se dal 2025 non raggiungeranno i target sulle emissioni di Co2 stabiliti dall’Ue.
Sul tema von der Leyen precisa che la Commissione agirà con “equità perché alcune case hanno già investito e hanno raggiunto gli obiettivi”, ma serviranno anche flessibilità e pragmatismo per una soluzione che sia strutturale e sistemica per un nuovo paradigma economico-industriale europeo.
Detto della de-carbonizzazione e della riconversione energetica come paradigma per la ripresa e la resilienza del settore industriale europeo, l’altro settore fondamentale per il rilancio europeo e per competere con i colossi mondiali USA-Cina è l’innovazione.
Regole più semplici, con una semplificazione della burocrazia europea, insieme a finanziamenti adeguati e sostanziosi sono le parole d’ordine per incidere fortemente sul settore tecnologico sfruttando al tempo stesso le potenzialità del mercato unico. “Faciliteremo l’accesso al venture capital, se guardate al capitale di rischio globale, solo il 5% viene raccolto nell’Ue, percentuale che arriva al 52% negli Usa e al 40% in Cina”, ha dichiarato von der Leyen confermando l’impegno dell’Unione a sostenere ingenti investimenti in innovazione.
Obiettivi confermati anche dal vicepresidente della Commissione con delega alla Strategia industriale, Stéphane Séjourné, che sul tema innovazione corrobora le dichiarazioni di Von der Leyen, tracciando la rotta. «Dobbiamo aumentare drasticamente i finanziamenti necessari ai nostri imprenditori. I capitali privati rappresentano un importante strumento di leva e per stimolarli creeremo nuovi prodotti di risparmio europei, accompagnati da una legislazione favorevole agli investimenti. Nel prossimo bilancio presenteremo un fondo per la competitività: il suo compito sarà garantire che il denaro pubblico generi un maggiore investimento privato nell’economia reale”.
All’interno del fondo per la competitività uno dei programmi di investimento annunciato dalla Presidente dell’Unione che sosterrà in tal senso gli investimenti nell’innovazione sarà il programma TechEU, che verrà utilizzato per finanziarie gli investimenti per le imprese innovative e Start-Up. I capitali raccolti dal programma TechEU saranno utilizzati per finanziarie investimenti nei settori che sono considerati strategici nel prossimo futuro, ovvero l’intelligenza artificiale con un’ampia strategia economica sulla nuova tecnologia, che prevedrà investimenti in favore delle imprese europee nel settore dell’AI per permettere loro di sviluppare nuovi modelli di Intelligenza artificiale e nuovi modelli di super computer e satelliti intelligenti.
Un settore dove l’Unione investirà per la tutela della sua resilienza e per garantire la sostenibilità nel medio-lungo periodo del mercato europeo e degli operatori economici europei è quello dell’approvvigionamento delle materie prime. La sicurezza e la stabilità del continente europeo passeranno sempre di più per gli approvvigionamenti di materie prime chiave, ecco perché l’obiettivo della Commissione è quello di far nascere una piattaforma europea unica per i 27 paesi per gli approvvigionamenti comuni delle materie prime. “Il nostro piano è investire dove ci sono le materie prime di cui abbiamo bisogno, per poi portare i prodotti finiti in Europa: così vinceremo tutti” ha spiegato von der Leyen.
Sul mercato globale le imprese europee dovranno confrontarsi con rivali spesso avvantaggiati da sussidi pubblici, ecco perché per la presidente della Commissione è necessario migliorare le norme sugli aiuti di Stato rendendo l’utilizzo degli aiuti economici a sostegno delle imprese più rapidi e flessibili possibile per poter, così facendo, competere con le grandi imprese extra europee in una condizione di parità di condizioni a livello mondiale.
Innovazione, riconversione energetica, sicurezza nell’approvvigionamento delle materie prime sono le priorità tracciate dalla Presidente dell’Unione europea e sono le direttive lungo le quali Bruxelles e le altre capitali dell’Unione sembrerebbero, questa volta, definitivamente determinate a dare un senso nuovo all’Unione e al processo di integrazione europea che mai come in questo periodo storico saranno necessari e fondamentali per far si che l’Unione europea e il continente europeo continuino ad essere l’oasi di pace, prosperità e sicurezza che da più di ottant’anni hanno permesso a noi europei di vivere e di crescere senza quella sensazione di “minaccia costante di guerra” che invece, in altre parti del mondo continua a contraddistinguere interi paesi e intere popolazioni, perché per chi ancora è scettico sull’Unione europea e sull’integrazione dei paesi europei deve essere chiaro che o definitivamente prendiamo consapevolezza che l’Unione europea deve farsi Federazione politica, militare ed economica per poter fronteggiare gli altri player mondiali, Cina, Stati Uniti e Federazione russa, oppure saremo definitivamente condannati ad essere vittime e preda degli egoismi nazionali degli altri attori internazionali che non vedono l’ora di recludere i paesi della “Vecchia Europa” a vassalli privi di forza.