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Il concordato preventivo biennale per imprese e professionisti

EDIFICIO ESTERNO DELLA AGENZIA DELLE ENTRATE TRENTO 23 MAGGIO 2012 FOTO PAOLO PEDROTTI

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è uno strumento regolato dal Decreto Legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024 che mira a semplificare gli adempimenti fiscali, instaurando un rapporto ancora più collaborativo tra contribuenti e Agenzia delle Entrate. L’obiettivo del CPB, infatti, è quello di stabilire in modo preventivo un reddito imponibile fisso per il calcolo delle imposte sul reddito d’impresa o di lavoro autonomo. L’accordo, valido attualmente per i periodi d’imposta 2024 e 2025, permette di stabilire le imposte sui redditi indipendentemente dal fatturato reale, offrendo maggiore prevedibilità nella gestione fiscale.

Il Concordato è riservato a contribuenti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), ad eccezione che gli stessi non abbiano, tra gli altri, debiti tributari o previdenziali superiori ad Euro 5.000,00.

Sulla base delle informazioni presentate dal contribuente in sede di dichiarazione dei redditi, l’Agenzia delle Entrate elabora una proposta di concordato basata sui dati dichiarati sulle informazioni presenti nelle proprie banche dati.

Il vantaggio principale dell’adesione al concordato preventivo è che, per i periodi d’imposta interessati, l’eventuale reddito conseguito eccedente quello concordato con l’Agenzia delle Entrate non è soggetto ad imposizione diretta (IRPEF oppure IRES/IRAP a seconda del contribuente). A ciò si aggiunge un altro elemento non di poco conto, ossia quello che i contribuenti aderenti al CPB potranno accedere ai benefici premiali ISA, su tutti la non applicazione della disciplina delle società c.d. “di comodo” e l’esclusione dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici. 

Il CPB, dunque, rappresenta senza dubbio un interessante strumento attraverso cui il Fisco intende dare certezza a quelle che saranno le entrate nei periodi d’imposta 2024 e 2025. Tale obiettivo, inoltre, è raggiunto attraverso un accordo collaborativo con i singoli contribuenti, i quali se da un lato potrebbero essere esposti, soprattutto avuto riguardo al periodo d’imposta 2025, ad una condizione di incertezza circa il reddito che potrebbero conseguire, allo stesso tempo possono accedere a diversi e significativi benefici.

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