Dal 1° gennaio 2024, tutti i contribuenti che aderiscono al regime forfettario saranno obbligati ad emettere la fattura elettronica. Tale cambiamento, introdotto con la Legge di Bilancio 2023, rappresenta un passo importante verso la digitalizzazione dei processi fiscali in Italia. L’obbligo, già in vigore per i titolari di partita IVA con ricavi superiori a 25 mila euro, sarà esteso a tutti i forfettari, senza più distinzioni di soglia di reddito. Restano ovviamente in vigore gli esoneri “soggettivi”, ossia quelli previsti da specifiche disposizioni normative, quale, ad esempio, l’esonero dal versamento dell’imposta e da tutti gli obblighi documentali e contabili ai sensi dell’articolo 34 del DPR n. 633/1972 per i produttori agricoli.
L’obiettivo del governo è quello di contrastare l’evasione fiscale e semplificare i processi di monitoraggio delle transazioni economiche. Con la fatturazione elettronica, infatti, tutte le operazioni saranno registrate automaticamente nel Sistema di Interscambio (c.d. “S.d.I.”) dell’Agenzia delle Entrate, riducendo gli errori e migliorando la trasparenza.
I titolari di partita IVA in regime forfettario, abituati a una gestione semplificata dei propri obblighi fiscali, dovranno ora adattarsi a questo nuovo strumento, che però comporta anche alcuni vantaggi. Infatti, oltre a ridurre il rischio di errori nella compilazione delle fatture, la fatturazione elettronica permette di avere un controllo più diretto sulle operazioni e una maggiore tracciabilità dei flussi finanziari.
I modi attualmente utilizzati per la fatturazione sono diversi, vengono utilizzati dei rispettivi portali a pagamento per esempio, oppure direttamente da quello dell’Agenzia delle Entrate che invece è gratuito. Questo è un cambio ai quali i forfettari dovranno far fronte ma che permetterà, nel lungo termine, al sistema fiscale del Paese di trarre molti benefici.