Abbiamo avuto modo di intervistare Bassam Rady, ambasciatore d’Egitto in Italia dal marzo 2022. Rady, figura molto qualificata, ha ricoperto in precedenza l’incarico di portavoce della presidenza egiziana per cinque anni ma ha anche lavorato presso l’ambasciata d’Egitto in Italia e negli Emirati Arabi Uniti ed è stato console generale a Istanbul, in Turchia. Rady, inoltre, ha lavorato presso il ministero degli Affari esteri del Cairo come direttore del dipartimento antiterrorismo internazionale e direttore degli affari delle Nazioni Unite. Il diplomatico è stato anche membro della Commissione nazionale per la predisposizione della nuova legge antiterrorismo nel 2015 e membro della Commissione suprema di sicurezza per la lotta al terrorismo.
Con l’ambasciatore abbiamo parlato di politica estera, sostenibilità, con un attenzione particolare nei confronti della COP27, che l’Egitto ha ospitato nel 2022 a Sharm el-Sheikh.
La sua nomina di ambasciatore in Italia risale al 2022. Quale sono state le milestone del suo primo periodo di mandato e quali sono i prossimi obiettivi che si è prefissato?
In una prima fase, l’obiettivo era ripristinare il normale corso delle relazioni italo-egiziane, che sono sempre state eccellenti nel corso del tempo, ma che negli anni precedenti sono state scosse a causa di alcune questioni. Chiarire il punto di vista egiziano era necessario per ridare slancio alle relazioni tra i due paesi a tutti i livelli. Per quanto riguarda il futuro, l’obiettivo è quello di stabilire un partenariato strategico distinto tra i due paesi per la cooperazione in tutti i campi a beneficio dei due popoli amici e in linea con le loro grandi civiltà.
Sulla base dei dati CAPMAS (Agenzia egiziana di statistica), prendendo in considerazione l’interscambio totale, nel 2021 l’Italia si è confermato il primo partner dell’Egitto tra i paesi del’UE. A gennaio è stato concluso al Cairo un accordo, firmato dall’ambasciatore d’Italia, Michele Quaroni, e dal ministro dei Trasporti egiziano, Kamel el Wazir, per l’avvio di una linea marittima per il trasporto merci tra il porto italiano di Trieste e quello egiziano di Damietta. In che modo tale intesa può sostenere la partnership commerciale italo-egiziana?
Senza dubbio, questo accordo sosterrà il partenariato commerciale tra Egitto e Italia, poiché avvia un corridoio marittimo diretto tra i due paesi, che sarà utilizzato per il trasporto marittimo in tutte le sue componenti. E quindi accelererà il ritmo degli scambi commerciali non solo tra l’Egitto e l’Italia, ma anche tra l’Egitto e l’Europa, tenendo conto che l’Italia è la porta commerciale dell’Egitto verso il continente europeo.
Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni voleranno insieme al Cairo domenica 17 marzo per portare avanti le trattative per la firma di un partenariato strategico Ue-Egitto. Quali prospettive apre tale accordo per il rafforzamento dei rapporti tra Europa ed Egitto?
A mio parere personale, questo accordo è considerato un accordo storico, oltre che strategico, per rafforzare i legami delle relazioni euro-egiziane in generale, e riflette la consapevolezza reciproca tra l’Egitto e l’Unione Europea, che l’Egitto è l’asse di equilibrio nella regione e la principale porta d’accesso all’Africa. Ciò indubbiamente serve gli interessi di entrambe le parti, specialemnte dell’Europa, e promuove gli scambi commerciali e la gestione di questioni sensibili come l’immigrazion, la lotta al terrorismo, l’energia e altre questioni politiche relative alla sicurezza regionale, che sono senza dubbio tutti temi di interesse per l’Unione Europea, oltre agli aspetti economici e di sviluppo previsti dall’accordo di partenariato.
L’Egitto ha ospitato la COP27, il più importante vertice mondiale sul clima. Dopo il summit del 2022, quali politiche ha posto in campo il Cairo sui temi dell’energia green e sulle tematiche relative alla sostenibilità in particolare sulla sicurezza alimentare?
L’Egitto è considerato uno dei paesi leader nelle questioni ambientali e nella transizione verso l’energia verde, poiché il mix di energia verde nelle reti elettriche nazionali ha raggiunto il 25% della produzione totale, e raggiungerà il 35% entro il 2030, e il 50% entro il 2040. Ciò è dovuto alle enormi risorse di energia rinnovabile di cui l’Egitto dispone, sia dall’energia eolica che dall’energia solare. La più grande centrale elettrica a energia solare si trova nel sud dell’Egitto ad Aswan, l’impianto “Benban”, con una superficie di 40 km². Esiste anche una strategia nazionale per l’utilizzo dell’idrogeno verde, oltre ai programmi di incentivi adottati dall’Autorità del Canale di Suez per le navi che utilizzano energia pulita, nonché ai dispositivi di pilotaggio del canale che sono stati convertiti per funzionare con energia pulita, questo è noto come ‘il corridoio verde”. Rispetto ad altri paesi, bisogna tenere conto che l’Egitto è uno dei paesi che emette meno gas inquinanti.
D’altro canto, e per quanto riguarda la sicurezza alimentare, nel mix elettrico vengono utilizzati i più moderni meccanismi che si basano sull’energia pulita, questo per quanto riguarda le bonifiche dei terreni e la transizione dai sistemi di irrigazione e agricoli tradizionali a quelli moderni. . In questo contesto, l’Egitto auspica il trasferimento della moderna tecnologia italiana nel campo della sicurezza alimentare e dell’agricoltura.
Parlando da un punto di vista prettamente culturale, l’Italia ha iniziato a digitalizzare il Museo delle Antichità della Biblioteca Alessandrina puntando a produrre immagini anche di altri musei e beni culturali egiziani. Saranno previste in Italia nel prossimo periodo altre collaborazioni di questo genere? In quanto ambasciata quali eventi culturali state organizzando sul breve periodo?
In generale, i due paesi godono di un vasto patrimonio culturale che risale alle civiltà faraonica e romana, le quali hanno contribuito in modo tangibile al sviluppo dell’umanita, essendo stati centri di diffusione scientifica e culturale nel corso della storia. In questo contesto, ci sono programmi ambiziosi per il futuro prossimo, volti a potenziare le attività culturali tra i due paesi, sia attraverso missioni culturali tra le ambasciate di entrambi i lati, sia attraverso iniziative dell’Accademia Egiziana a Roma e del Centro Culturale Egiziano a Roma, con l’obiettivo di evidenziare la grandezza e la civiltà dei due paesi.