Il fondatore e frontman dei Black Sabbath Ozzy Osbourne muore a 76 anni. Una vita ricca di eccessi e di musica, che hanno portato il cantante spesso al centro di scandali. Osbourne ha lottato negli anni con le dipendenze e con il morbo di Parkinson, dichiarando nel 2020 di esserne affetto.
Una vita spericolata
All’anagrafe John Michael Osbourne, il cantante metal nasce ad Aston, in Inghilterra, nel 1948. La sua carriera inizia a 20 anni, quando fonda insieme a Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward una band chiamata Black Sabbath. Poco tempo dopo, il loro album Paranoid (1970) sarà considerato come fautore del genere heavy metal.
La band funziona, ma dieci anni dopo dall’inizio di tutto Ozzy Osbourne si allontana a causa di un demone che lo perseguita: la dipendenza dalla droga. Inizia così una carriera da solista che lo porterà a pubblicare un album di grande successo Blizzard of Ozz (1980), facendogli raggiungere la vendita di oltre 100 milioni di copie, sommando le copie della band e da solista.
Ozzy Osbourne in concerto (1982).
Foto: Larry Marano/Getty Images
Negli anni, Ozzy Osbourne si dedica anche alla televisione. Negli anni 2000 diventerà conosciuto a livello mondiale grazie al programma The Osbournes: un reality show che racconta in modo ironico le sue dinamiche familiari.
Nel 2020 arriva la triste notizia: “il principe delle tenebre” si ritira dal tour dopo la diagnosi del morbo di Parkinson. A distanza di cinque anni, i Black Sabbath si riuniscono per cantare insieme un’ultima volta e per salutare i fan, date le gravi condizioni di Osbourne. Il 5 luglio 2025 a Birmingham, non lontana dalla città di origine di Osbourne, si tiene il concerto d’addio chiamato “Back to the Beginning”. Durante l’evento c’è stata una raccolta fondi per Cure Parkinson’s, l’ospedale pediatrico di Birmingham e l’Acorn Children’s Hospice. Poche settimane dopo, il 22 luglio 2025 il “principe delle tenebre” è morto, circodato dai suoi familiari.
Le violenze sugli animali e gli abusi di alcool e droghe
Durante la sua vita, oltre ad essere diventato famoso grazie al suo talento e alla sua musica, Ozzy Osbourne è conosciuto per i suoi eccessi. Specialmente la dipendenza dalle droghe e l’alcool lo ha portato a comportamenti crudeli, spesso anche contro animali.
Il più noto episodio risale al 1982 ed è il morso della testa di pipistrello durante un concerto, decapitandolo. Ci troviamo a Des Moines, Iowa e un fan lancia un pipistrello sul palco, che Osburne afferra prontamente e morde alla testa. Momenti di panico e di shock sia durante che dopo il concerto, quando la notizia divenne nota. Osbourne dichiarerà più tardi che credeva che l’animale fosse finto, non avendo idea fosse un vero e proprio animale. Non è finita qui: il cantante, data la pericolosità del gesto e dell’animale, ha poi subito numerose vaccinazioni antirabbiche per scongiurare ogni tipo di grave conseguenza.
Osborne però all’epoca non era nuovo alla violenza verso animali: un anno prima, nel 1981, durante un evento per festeggiare un nuovo contratto discografico con la Cbs Record è successo qualcosa di simile. Il cantante si trova a Los Angeles per tenere un discorso di ringraziamento, seguito dal lancio di tre colombe come segno di pace. Qualcosa però va storto. A raccontarlo è il biografo Mick Wall che riporta come il cantante metal fosse già alterato da un eccessivo consumo di brandy. Momenti sfocati e confusi per Osbourne che racconta al biografo di essersi infastidito di una donna dello staff che “continuava a inveire contro di me”. Il mix tra il fastidio e i fumi dell’alcool lo portato a prendere le colombe (riservate per la fine del discorso) e prenderle a morsi per “solo” far zittire la donna, racconta il cantante.
Un altro, seppur meno noto, episodio raccontato da Osbourne durante un’intervista è quello dell’uccisione dei suoi 17 gatti. Sempre all’inizio degli anni ‘80, il cantante sparò ad ognuno di loro. Fu ritrovato poi dalla moglie vestito di bianco sotto al pianoforte, con un fucile in una mano e un coltello nell’altra. È questo il momento in cui, dichiara Osbourne, si è accorto di aver capito veramente quanto le dipendenze lo stessero lentamente uccidendo dentro.
La redenzione
Nonostante questi momenti di orrore nel passato del “principe delle tenembre”, negli anni il cantante ha collaborato con Peta, organizzazione internazionale per la difesa degli animali. Si è espresso pubblicamente contro alcune pratiche e violenze sugli animali come il declawing: strappare le unghie dei gatti, spesso fatto per evitare che gli animali graffino e rovinino la casa.
Campagna contro il declawing dei gatti, promossa dall’associazione Peta.
Insieme alla stessa organizzazione, Peta, si è impegnato in campagne anti-pellicce: ha donato quelle indossate in passato e messo la faccia in spot esplicativi per spiegare le crudeltà esercitate sugli animali per la produzione di questo tipo di capo. Inoltre, il cantante ha anche inviato una lettera ufficiale al governo croato per non escludere i chincillà dal divieto di allevamento da pelliccia. Negli ultimi anni, insieme alla moglie, il “Principe delle tenebre” era impegnato anche nel contrastare l’importazione dei trofei da caccia da parte del governo britannico. Negli anni, Osbourne si è impegnato sul sociale, soprattutto dell’attivismo animalista. Quello che però va ricordato è che il frontman è e sarà sempre una rockstar e padre dell’heavy metal. Una vita di eccessi e oltre il limite che lo hanno spesso portato a pagare le conseguenze, imprimendo le immagini di violenza che hanno caratterizzato e scritto la sua storia.