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Marco Rizzo, una biografia di periferia

Esce oggi “Marco Rizzo – Una Biografia di periferia”, l’atteso ultimo libro del noto leader politico, a cura di Enrico Maria Casini. 

“Una biografia di periferia non è un’operazione nostalgia. È un pugno allo stomaco per chi si ostina a credere che questo Paese funzioni ancora secondo un principio di realtà. È il ritratto di chi guarda il mondo di oggi e non lo riconosce più. Perché la realtà che ci scorre davanti è distorta e falsificata. È la fine della dignità, del merito, della coerenza”.

Così si legge nella descrizione del libro, da oggi disponibile su Amazon, che incalza: “Un tempo le periferie erano fabbriche, piazze, bar, sudore, calcio e lotta politica. Oggi sono passerelle televisive per chi ci è nato, ci è cresciuto e non le riconosce più. Perché la periferia, nel mondo di oggi, deve essere raccontata con parole politicamente corrette, possibilmente in inglese. Deve diventare una categoria socioculturale, non più una condizione reale. Un set per videoclip, non un racconto di verità. In queste pagine non troverete il tono rassicurante delle autobiografie scritte su misura per piacere.

Troverete invece la voce ruvida, precisa, dolorosamente vera di chi non si è mai adeguato. Un ragazzo cresciuto nel cemento, tra le cerbottane e le legnate, tra la curva e la classe operaia, tra un padre spezzato dal lavoro e una madre con il battipanni pronto. Un uomo che ha scelto di restare scomodo, mentre gli altri facevano a gara per sedersi ai tavoli giusti.
Qui non si parla di diritti civili con il tono politicamente corretto di chi ha sempre avuto tutto. Qui si parla di diritti sociali, quelli veri. Quelli che ti strappavi con le unghie sotto i cancelli della Fiat. Quelli che oggi non fanno più notizia. Quelli che non interessano a nessuno perché non generano like. E allora eccolo, questo libro: un atto d’accusa, una mappa del disincanto, un grido politico senza retorica.

Ogni riga è uno schiaffo a chi ha voltato le spalle alla propria storia, a chi ha barattato la militanza con il marketing, la coerenza con il potere, la lotta con la carriera. Una biografia di periferia è il diario crudo e necessario di un’Italia che non si racconta più, perché dà fastidio. Perché ricorda che un tempo si moriva per un’idea. E che oggi, per un’idea, non si rinuncia nemmeno a un aperitivo”.


“Quando vedo Elly Schlein sfilare sul carro del Gay Pride, non provo rabbia, ma estraneità – sono le parole di Rizzo riportate in descrizione -. Quella non è la mia sinistra. Non è la sinistra da cui provengo. Il sovranismo popolare è la titolarità del popolo sul governo, al di fuori di ogni potere economico sovranazionale e di ogni struttura che intercede per noi. Se vuoi capire perché oggi parlo di sovranismo popolare, non c’è bisogno di cercare tradimenti o incoerenze. È tutto lì: è l’unico modo per unire di nuovo il ceto medio depauperato e la classe lavoratrice”.

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