La richiesta è stata prodotta dal sostituto procuratore Maria Navarro ed è così ripartita: 14 anni per omicidio e lesioni colpose, 9 per naufragio colposo, 3 per aver abbandonato la nave e ulteriori 3 mesi per mancata comunicazione alle autorità. Oltre alla detenzione, è stata chiesta l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’interdizione legale per la durata della pena e arresto immediato in caso di condanna in primo grado. Come specificato durante la requisitoria, la pena richiesta non è esagerata: la Cassazione – ha riferito la Navarro – con sentenza n. 39898 del 3/7/2012, aveva inflitto una condanna a 10 anni per omicidio colposo plurimo a seguito di un incidente stradale che provocò 4 vittime.
Alle accuse della Navarro, che si sommano a quelle precedenti mosse dal pm Alessandro Leopizzi – che parlò di “gestione vigliacca dell’emergenza” – vanno ad aggiungersi le parole del pm Stefano Pizza: “Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna”. L’imputato non si è presentato in aula e, attraverso i suoi avvocati, si è limitato a dire: “Non scappo. Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria, mi si dica quello che devo fare”.
I giudici dovranno ascoltare gli avvocati di parte civile, che presenteranno le richieste di risarcimento danni all’ex comandante Schettino e al responsabile civile di Costa crociere spa per i naufraghi sopravvissuti. Il 5 e 6 febbraio la parola passerà infine ai legali difensori di Schettino, Domenico Pepe e Donato Laino. Di lì a breve verrà pronunciata la sentenza.
Davide Lazzini
27 gennaio 2015