Secca la replica da Palazzo Chigi: “il presidente del Consiglio non ha raggiunto Aosta con il volo di Stato con cui si è recato a Tirana, in visita ufficiale in Albania (regolarmente atterrato a Roma), ma con un Falcon 900, nel pieno rispetto della normativa e dei protocolli di sicurezza che regolano questo tipo di spostamenti. Ciò riguarda anche la famiglia del premier quando si muove con lui, sottoposta agli stessi obblighi di sicurezza e a norma di legge”.
Altro punto contestato dal parlamentare del Movimento riguardava l’alloggio scelto per la vacanza; anche in questo caso la replica non si è fatta attendere: “Per quanto riguarda l’alloggio in caserma – si sottolinea, in caserma, e non in un resort esclusivo a cinque stelle – il presidente del Consiglio ha regolarmente pagato il dovuto per sé e per i suoi familiari, secondo le tariffe previste all’interno delle strutture militari”.
Tutto normale dunque secondo Palazzo Chigi, Renzi – fanno sapere – si è pagato Skipass e pasti di tasca propria e “il fatto che il presidente del Consiglio sia sottoposto a una serie di misure di sicurezza che lo riguardano non è una scelta, ma il rispetto delle norme che regolano il suo ruolo e il suo incarico, in linea con quanto avviene per i capi di governo in tutto il mondo”.
Queste spiegazioni, però, non hanno convinto Alessandro Di Battista, che per replicare si è affidato a Fb e ha prodotto un post in cui si legge:
#fapartedelprotocollo RENZI E IL “PROTOCOLLO”
1. Anche tenersi 15.000 euro al mese fa parte del “protocollo”: però noi ce li siamo tagliati.
2. Anche prendere 42 milioni di euro di rimborsi elettorali fa parte del “protocollo”: però noi li abbiamo rifiutati.
3. Anche utilizzare auto-blu con autista fa parte del “protocollo”: però Luigi Di Maio (Vice-presidente della Camera), Roberto Fico (Presidente Vigilanza RAI) e Giuseppe D’Ambrosio (Presidente della giunta delle elezioni alla Camera) le hanno rifiutate e prendono bus, bici o taxi.
4. Anche la doppia indennità per i deputati che hanno incarichi di vice-presidenti di commissione (500 euro di più al mese) o segretari (300 euro di più al mese) fa parte del “protocollo” ma noi del M5S abbiamo TUTTI rinunciato.
5. Anche avere condannati, indagati e rinviati a giudizio per corruzione, pare, che nei partiti, ultimamente faccia parte del “protocollo” noi però siamo tutti incensurati.
I voli di stato per sciare quelli no, vanno rispettati. Si tratta di regole non è vero? Apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi.
Adesso non resta che attendere ulteriori sviluppi in merito alla vicenda.
Davide Lazzini
4 gennaio 2014