Sono diversi i reati contestati nelle misure cautelari richieste dalla Procura distrettuale antimafia di Perugia: associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, danneggiamento, bancarotta fraudolenta, truffa, trasferimento fraudolento di valori, traffico di stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.
Le forze dell’ordine, oltre a procedere con gli arresti, stanno mettendo i sigilli anche a diverse proprietà mobili e immobili riconducibili agli indagati in quanto ritenute frutto dei reati commessi. L’inchiesta, spiegano gli investigatori “ha documentato le modalità tipicamente mafiose di acquisizione e condizionamento di attività imprenditoriali, in particolare nel settore edile, anche mediante incendi e intimidazioni con finalità estorsive”.
Davide Lazzini
10 dicembre 2014