
Per questo motivo – oltre all’accusa di duplice omicidio e porto abusivo di arma da fuoco – il giovane, ricoverato ancora in gravi condizioni all’ospedale Umberto I di Roma a seguito dei proiettili esplosi dai fratelli, deve rispondere anche di furto e ricettazione. Quest’ultimo capo d’accusa è riferito alla pistola – non registrata – che è stata trovata vicino il corpo del 35enne. L’indagine cercherà di risalire a colui che avrebbe procurato l’arma a Giuseppe Di Bello.
La comunità di Coreno si stringe nel dolore con la famiglia Mattei e ricorda Giuseppino e Amilcare come due persone perbene.
Davide Lazzini
8 novembre 2014
8 novembre 2014