Dalle indagini, svolte in collaborazione con l’ufficio funzione sicurezza territoriale Telecom Italia, è arrivata la conferma dei sospetti: da alcune linee interne all’azienda venivano effettuate, in modo sistematico, telefonate che erano assolutamente incompatibili con un’ordinaria attività d’ufficio, ed erano dirette esclusivamente ad utenze di telefonia mobile. Gli uomini delle forze dell’ordine hanno accertato chiamate anomale per un valore complessivo di diverse migliaia di euro, fatte anche di notte e nei giorni festivi, quando gli uffici erano chiusi. I dipendenti riuscivano a sottrarre traffico telefonico fino a 1800 euro per ciascuna utenza. Gli accusati avrebbero avviato dagli apparecchi aziendali fino a sei telefonate contemporaneamente – il massimo consentito – indirizzandole verso cellulari con schede sim che beneficiavano dell’opzione che consente di ricaricarsi in base alla durata delle chiamate ricevute che, in alcuni casi, venivano fatte partire alle 20, a conclusione del turno di lavoro, e duravano fino all’alba.
Gli inquirenti stanno analizzando computer, telefoni e altro materiale informatico appartenente ai dipendenti sotto accusa della sede Telecom di piazzale Mater Ecclesiae per individuare eventuali responsabilità di altre persone. L’indagine quindi potrebbe allargarsi, intanto le persone indagate sono state sospesi dall’azienda, che potrebbe costituirsi parte civile per il risarcimento dell’ingente danno economico.
Davide Lazzini
01 agosto 2014