Anche Fabio Rovazzi sbarca al cinema, e lo fa su chiamata del regista Gennaro Nunziante, che dopo i roboanti film con Checco Zalone si dedica ad un film più intimo e riflessivo nei confronti della generazione dei giovani d’oggi. Il film, dal tema sempre interessante e attuale, sorprende, ma in negativo, per la sua banalità e mancanza d’originalità. Ci viene così consegnata un’opera che nulla aggiunge a quanto già detto e mostrato sul tema.
Il giovane Fabio (Rovazzi) è un neolaureato di belle speranze che però fatica a trovare un lavoro che lo soddisfi. Il padre, ricco imprenditore con il quale Fabio non si parla da anni, lo definisce un incapace vegetale. Improvvisamente un evento inatteso offre al ragazzo una preziosa occasione. Fra situazioni assurde e trovate paradossali, il protagonista dovrà reinventare la sua vita.
Il messaggio che il regista vuole trasmetterci è ben chiaro: ricercare l’umiltà nel proprio modo di essere e nel proprio lavoro. Per tutto il film ciò verrà più volte sottolineato, ma il modo in cui questo e il tema dei giovani e il lavoro vengono trattati si svela in soluzioni narrative davvero banali, nonché prevedibili. La sceneggiatura scritta da Nunziante si rivela costruita su eventi che per nulla stimolano l’interesse dello spettatore, senza presentare nuovi spunti né originalità.
Il regista ha con questo film mirato a realizzare una commedia a sottrarre, non ad aggiungere, impegnandosi ad inserirvi solo gli elementi secondo lui necessari per raccontare senza scadere nel di troppo. Tuttavia sembra aver esagerato con questa volontà, perché la storia si affida ad una comicità contenuta ma spicciola, mal costruita, che non strappa risate, al massimo qualche smorfia. La regia risulta poi anonima, uniformandosi tristemente al canone di questo genere di film nel panorama italiano.
C’è tuttavia un elemento semi positivo nel film, ed è inaspettatamente Fabio Rovazzi. Il ruolo del protagonista è cucito addosso al giovane cantante, che risulta anche bravo nella sua parte, peccato che interpreti sé stesso e l’impegno è dunque minimo. Interessante però notare come Nunziante non dia al pubblico il Fabio Rovazzi che abbiamo fino ad ora conosciuto, ma mostrandolo nella nuova ed inedita maschera di attore. Con la presenza anche del bravo, ma sprecato, Luca Zingaretti, il film esaurisce così le sue cartucce, deludendo con una messa in scena scadente l’attuale idea di partenza.
La necessità di auspicare un “ritorno alle origini”, alla semplicità e all’umiltà, per poter migliorare ciò che non va nella società d’oggi, sono intenti che arrivano allo spettatore in maniera anche fin troppo didascalica, non lasciando poi nulla nello spettatore, che può benissimo dimenticarsi del film appena uscito dalla sala.
VOTO: 3/10
Scheda tecnica di Il vegetale
Titolo: IL VEGETALE
Genere: COMMEDIA
Paese e anno: ITALIA 2018
Durata: 83 MINUTI
Uscita: 18 GENNAIO
Regia: GENNARO NUNZIANTE
Soggetto e sceneggiatura: GENNARO NUNZIANTE
Direttore della fotografia: FABIO ZAMARION
Montaggio: ALESSIO DOGLIONE
Scenografia: FRANCESCA FEZZI
Prodotto da: PIERLUIGI CRISPINO
Distribuzione: THE WALT DISNEY COMPANY ITALIA
Cast: FABIO ROVAZZI, LUCA ZINGARETTI, NINNI BRUSCHETTA, PAOLA CALLIARI, ROSY FRANZESE