Brimstone si presenta con una veste antica e sempreverde, un western moderno e senza scrupoli. Brinston è in concorso alla mostra internazionale del cinema di Venezia,

Brimstone- La storia
Una trionfale epopea di sopravvivenza, ambientata nelle terre selvagge del vecchio West americano. Un racconto di potente femminilità e resistenza contro la spietata crudeltà in un inferno terrestre. L’eroina è Liz (Dakota Fanning ), plasmata dalla bellezza delle lande desolate, di grande cuore e coraggio, perseguitata da un vendicativo Predicatore (Guy Pearce) – un diabolico fanatico, che si trasforma nella sua nemesi. Ma Liz è una sopravvissuta, non una vittima – una donna di impressionante forza, che risponde con stupefacente coraggio al desiderio di una vita migliore, che sia lei sia sua figlia meritano di vivere. Senza paura, perché la vendetta è vicina.
Brimstone – Un Tulipani Western
Con il regista Martin Koolhoven, olandese di origine, il western di stampo americano cambia forma trasformandosi in un tulipani western.
Tulipani western, un tipo di genere che si ambienta in quell’America difficile del XIX secolo in cui il Paese era ancora diviso in piccoli villaggi che facevano capo allo sceriffo e al Predicatore, ma che volevano dimenticare le origini europee della comunità che ne faceva parte. Brimstone si ambienta in un gruppo olandese e strettamente calvinista, in cui la religione diventa quasi una dittatura.
“Sono sempre stato un amante del genere [western, ndr] perché lascia liberi dai parametri del realismo e ci si può abbandonare alle incongruenze senza cadere nel ridicolo – sostiene il regista in conferenza stampa a Venezia – però affrontarlo mi ha creato un bel po’ di timore. Non è certo la prima volta nella storia del cinema che in Europa si mette in scena un western. Negli anni Sessanta in Italia Sergio Leone, Duccio Tessari, Sergio Corbucci si divertivano a ricostruire il selvaggio mondo del west tra Roma e la Spagna. Pur ambientati in un universo lontano mantenevano il sapore dell’italianità, il suo colore, i suoi tempi. Ebbene, io ho cercato di fare altrettanto: dare un sapore olandese a ‘Brimstone’ e questo significa per forza di cose dargli un sapore calvinista, quindi di una morale rigida e ossessiva”.
Brinston – La religione
La comunità olandese di Brimstone proibisce le lingue dei loro padri. Si possono espiare così i loro vecchi peccati e iniziare la propria vita nel nuovo continente, grazie all’aiuto di Dio. Un Dio calvinista che parla attraverso le parole del Predicatore. Parla di redenzione attraverso punizioni corporali, di ira e di peccati da espiare anche con la morte. Vittime e carnefici sono rinchiusi in una bolla con un Dio cattivo e pieno di rancore, che in realtà non è altro il volere e il potere del Predicatore che rende, in un paradosso, la comunità senza Dio.
“I peccati del passato saranno inevitabilmente i peccati del futuro perché l’uomo è come Dio, non cambia mai” il Predicatore
La religione in questa pellicola sembra dar ragione al potere maschile, così come il Predicatore sottolinea più volte citando passi tratti dal vecchio testamento. Si può far del male alla propria moglie come possedere la propria figlia. Questa presenza costante di Dio, però, sembra invece evidenziarne l’assenza. Il Dio buono e caritatevole svanisce sotto il peso della vendetta e della violenza.
Nel film si ode la parola di Dio pronunciata invano, ma l’atmosfera ricalca la sua assenza nei cuori.
Brimstone e la violenza sulle donne
Siamo nel vecchio West ma in realtà il film potrebbe essere ambientato dovunque e in qualunque tempo.
La violenza sulle donne è uno dei tempi più ricorrenti in questo periodo. Non perché sia nata nell’era moderna ma perché è semplicemente venuta a galla mediaticamente. In un contesto del passato, dove la “femmina” nasceva quasi esclusivamente per fare figli e occuparsi della casa, la prepotenza e l’arroganza dell’uomo probabilmente era ancora più dilagante.
Le donne non potevano parlare, non potevano rifiutarsi di assolvere ai propri doveri coniugali, non potevano permettersi di educare i propri figli secondo le proprie credenze, addirittura non potevano ribellarsi se un uomo le malmenava. E se qualcuno aveva l’ardire di dire la propria o semplicemente di far rispettare le proprie idee veniva punita. Spesso con la morte.
“La violenza spurga il male e purifica i cuori” il Predicatore
Solo chi cerca di ribellarsi e di distinguersi potrà cambiare le cose, perché vivere passivamente un sopruso è come diventare complici del sopruso stesso. L’amore per i figli e per il proprio essere può essere l’unico rimedio al male.
“Non sono le fiamme la questione peggiore dell’Inferno, ma l’assenza d’amore” il Predicatore
Brimstone – Conclusioni
Brimstone porta avanti il tema della religione e della libertà scandendo il film in quattro capitoli biblici. Le immagini cruente della pellicola sono quasi sempre viste dagli occhi di chi assiste più che rendere splatter la scene, quasi come se ci fosse una sorta di pudore della morte.
Un film non adatto ai deboli di cuore o ai “facilmente impressionabili”, ma da vedere per capire di che cosa potrebbe essere capace un uomo violento e senza scrupoli.
Brimstone – Dati tecnici
VOTO: 8
TITOLO: Brimstone
PAESE e ANNO: Francia, Paesi Bassi 2016
DURATA: 148 minuti
GENERE: Western, Thriller
REGIA: Martin Koolhoven
con Guy Pearce, Dakota Fanning, Carice van Houten, Kit Harington, Paul Anderson, Carla Juri, Jack Roth, Emilia Jones, Ivy George, Vera Vitali, William Houston,Jack Hollington, Justin Salinger